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Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Anila Resuli

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    filodiseta--
    Post: 687
    00 08/10/2009 08:46
    omaggio a una cara amica
    dal suo blog, sono capitata qui, un interessantissimo luogo in cui ho trovato poesie tratte da una sua raccolta inedita.




    Dalla raccolta : Ombra silente





    compreso il bacio, come intercapedine
    studiata per reggere un muro, nel fiato,
    così brevemente e largamente distante
    da te, ché io non ebbi altro pianto, altra
    casa dove far sorgere il dubbio d’esserti
    anima – antitesi del corpo che brucia
    e freme;
    così è questo nostro pensiero
    che vorticoso ci appartiene, come un
    ombelico che trascina in cerchio le cose
    nel nostro addome colmo di ciò che è
    noi, semplicemente.


    *


    vedi come chiama, come traspare la lingua
    alla bocca – la distanza delle nostre parole
    mi sorveglia nei sogni, il buio di tutti i nervi
    appartenenti al pianto. è come fossi un carillon
    stroncato dalla pioggia, così interna agli ingranaggi
    che appuntano la calma. più non suona.
    e tu, più non guardi l’andirivieni della polvere
    che sbianca continuamente il volto alle cose.


    *


    così com’è, su un foglio la sera, avvolgo
    l’idea di te, sorpresa da tutte le cose
    che mi sorvegliano come non fossi sola
    dentro queste ombre. richiami l’odore
    della pioggia che perpetuamente ti schiuma
    nell’anima – la goccia appena scivola,
    ed il vetro appena sfuma: non sei tu l’amore;
    le cose ti abbandonano come ombra secca
    ai piedi di un fiume, strappandosi vorticosamente
    in lontananza.


    *


    qui stanno appuntiti i chiodi, pronti a definire
    tutta una parete con le nostri parti affini –
    così sono i nostri corpi appesi ai muri,
    concavi perché l’anima distaccata osserva
    la propria idea dell’essere ombra –
    non vedi come spiaccio pure a me,
    nella crocifissione del corpo che sembra mutato
    senza l’anima – le cose s’ assomigliano tutte –
    e mi vedo ora come trascino i piedi
    come piccole statue infrangibili
    per correre altrove.


    *


    le nostre cose parlano –
    la casa, la sveglia, la luce che sfoca
    sulle mensole tutte in fila a reggere zampe
    e specchi – ascoltassi appena,
    sapresti certo, sapresti dove muta il mio pensiero
    prima del risveglio; prima che divenga
    nuovamente sera.


    *


    la sorpresa sta nel coricarsi con la schiena
    piatta sui gradini di casa, aspettandoti
    – ad ogni piega
    il pensiero distoglie l’esserti amante
    con tutte le cose mutevoli addosso.



    Anila Resuli ©





    Biografia:


    Anila Resuli nata in Albania nel 1981, trasferitasi in Italia nel ‘97, scrive poesie fin dai tempi dell’infanzia. Attualmente vive con il marito in provincia di Milano, dove continua gli studi di Mediazione Linguistica e Culturale, dedicandosi alla lingua cinese e alla lingua giapponese.
    In ambito poetico collabora con Roberto Ceccarini sul progetto lettura di Oboe Sommerso leggendo diversi testi poetici di autori contemporanei editi e non; con Antonio Diavoli per una possibile raccolta a quattro mani e altro in ambito di audiopoesia; con Stefano Guglielmin sul sito Blanc de ta nuque per la rubrica e le traduzioni di poesia albanese contemporanea.
    È citata da Maurizio Cucchi sulla rivista “Specchio” inserto de La stampa ed è presente con una ampia selezione di poesie sulla rivista Le voci della Luna marzo 2007 e una ampia selezione appare nell’antologia Nella borsa del viandante (con nota critica di Chiara De Luca, Fara Editore, 2009).
    Nel 2009 fonda la casa editrice Clepsydra (e-book di poesia e fotografia, senza scopo di lucro).




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    La Muta
    Post: 14
    00 08/10/2009 09:19
    Re: omaggio a una cara amica
    Sì, ritorno con piacere sulle parole di Anila, e ricordo con altrettanto piacere il momento in cui scattai la foto che ora funge da copertina per un libro di Diavoli, Lettere (scritte) a una ballerina di carillon.
    Grazie Filo, mi hai riportato indietro di qualche anno e a sensazioni che avevo nascosto sotto qualche tappeto... [SM=g27985]
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    filodiseta--
    Post: 688
    00 08/10/2009 09:29
    uhhhhhhhh
    allora posso dirle che ti conosco e portarle i tuoi saluti??? in questo periodo sono a stretto contatto con lei.

    [SM=g27988]

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    filodiseta--
    Post: 717
    00 27/11/2009 08:08
    dalla raccolta "Singole metà" (inediti)

    *
    tutto nella luce, di come le bocche
    attirino bocche e formare parole ha
    altri suoni da pronunciare – non è oltre
    che fame; l’ubriaco che persegue il punto
    e ci si distoglie nel passo, di continuo,
    non è altro che preda – e qui la fame
    è un teatro gigantesco, con campi
    compresi tra l’odore del legno ed i tuoi occhi,

    i tuoi occhi di azzurro bianchissimo.

    *

    la forma è sempre uguale – l’edera che scorre
    sul muro e ne fa un manto grigio dove sospendere
    tratti – la parete curva con l’occhio l’andirivieni
    delle estive memorie, dov’eravamo leggiadri
    a scambiare aquiloni – giovani si diceva allora -

    il dettaglio sta nelle minime rimembranze.
    è così il peso nei nostri denti, intarsiati
    di calchi perfetti di solitudine.

    *

    avvertimi quand’è l’odore che richiama i tuoi occhi -

    sorprendere l’antitesi dell’essere tua -
    quando ogni cosa ha nome altro
    e altre piccole cose, dimesse insieme,
    circondano i nostri spazi -
    qui, come una conchiglia che chiusa
    pare un mondo tutto interamente nuovo,

    sono la tua continua distesa d’acqua
    che non t’annega, ma t’asciuga dei pianti

    di modo che tu più non possa odiarmi.

    *

    fa parte di noi: essere due singoli greti
    che compongono un fiume; lasciare un solco
    sulla terra e pietrificare al buio
    i nostri volti, disperatamente appesi agli occhi.

    come cercare, se non la perfezione.

    l’assenza distoglie l’esserti un’unica forma
    imperfetta, compresa nel tuo profumo,
    seppur continuamente distante.

    *

    parlami di quello che eri e che vuoi dire,
    come fosse una bugia per sentirmi diversa.
    così fanno gli innamorati distratti sotto i pioppi
    che correggono il fiume, prima che passi.

    non sono nuova, se non nel volto.

    dimmi dunque, prima che l’assenza si muova
    continua, dov’è il pianto del tuo distacco
    e dov’è la luce tra i solchi che prendono fiato.

    *

    è dunque questa la solitudine: i tuoi occhi
    a guardarmi appesa alla sedia, con dietro una croce
    al muro, per ricordarci com’eravamo silenziosi,
    nel nome delle nostre idee,
    contaminate dal buio.

    anche qui



    [Modificato da filodiseta-- 27/11/2009 08:08]
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