Ma sì possiamo dircelo senza nessun ritegno
abbiam tutti peccato, non è causa di sdegno
romanticismi sdruccioli, sospiri a mezzobusto
esagerammo al limite d’ogni umano buon gusto
così percosso e attonito il pubblico restò
che l’umano consesso di noi si vergognò.
Ahi, troppe volte il pubblico, sentendo declamare
anima – amor – le nuvole- la tristezza ed il mare
gentilmente ci disse di farci imbalsamare!
Vergini ancor di metrica avemmo anche il coraggio
di osar gli endecasillabi quale supremo oltraggio
e il pubblico ludibrio per sempre ci additò
finché venne il silenzio e l’empietà cessò.
Belle immortali splendide muse ai trionfi avvezze
impedite a noi miseri di scrivere schifezze
stendete su noi lirici la vostra man clemente
e ispirateci alfin qualcosa di decente
sì da ottenere un minimo, non gloria duratura
ma nemmeno l’omaggio di frutta e di verdura.