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Anne Sexton (Newton, 9 novembre 1928 – Weston, 4 ottobre 1974) è stata una scrittrice e poetessa statunitense.
Una donna che cominciò a scrivere poesie a ventinove anni per evitare di uccidersi e che, a dispetto dell’alcolismo e della malattia mentale che la condussero comunque nel 1974 al suicidio, riuscì a produrre opere che si aggiudicarono tutti i maggiori premi, fino al «Pulitzer».
Storie private di infedeltà e di incesto, donna dalle molte anime: la casalinga degli anni Cinquanta; la seduttrice; la squilibrata in preda a manie suicide che portava nella borsa delle pillole che chiamava “uccidimi”, con la stessa naturalezza con cui le altre donne portano il rossetto; la poetessa capace di trasformare in arte la confessione dell’inferno che portava dentro di sé.

POETICA:
Anne Sexton è un’artista dalla psicologia enigmatica e complessa la cui opera è strettamente intrecciata a una vita tormentata, fatta di trasgressioni e autodisciplina, di successi pubblici e di crolli privati, di innumerevoli legami sentimentali e di frequenti ricoveri in cliniche psichiatriche. Una vita affascinante e ricca di estrosi colpi di scena, tutta giocata sul labile confine fra creatività e distruttività.
La sua poesia racconta la confusione sociale dell’essere donna nell’America del Dopoguerra, ma esprime soprattutto un disagio interiore ancora di grande attualità, un messaggio universale che non riguarda soltanto i “cultori” di poesia ma un pubblico molto più ampio: «Non leggo poesia, ma leggo Anne Sexton» ha scritto significativamente un suo ammiratore.
La Sexton è in America una delle poetesse più lette ed è nota anche al pubblico italiano grazie soprattutto alla raccolta Poesie d’amore pubblicata nel 1996 da questa stessa Casa Editrice.
[Modificato da 'Skorpio' 31/07/2009 14:30]