così faccio sussultare Sebastiano (lol)
Metti al centro una pignatta e la legna fatta al fiume
Ché passi con la pietra il vagabondo, non così lento
fallo saltellare, magari a girotondo, vai, falla ballare
la paglia nel fagotto. Alza la musica. Silenzio.
Adesso ci proviamo insieme: prendi le orecchie e
mettile al gatto e le primizie sopra il piano forte
Signorina, con la cuffietta verde e il grembiulino
freni la cantilena, smussi l’orgoglio, sediamoci
a mangiare, stendo la tovaglia. La pietra mia è come
il Pifferaio, che porta ad affogare gli accumuli pitocchi
della sua dispensa, in questa zuppa, nei coperti. Si sieda
Signorina. Non così, si mostri diffidente, per piacere
Con le mani ai fianchi. Ballonzoli il culetto
un pochetto, faccia la preziosetta, qualche silenzio
in più. Respiri signorina, inali spazio alla parola
moderi la cadenza, volteggi l’occhio, ammicchi.
Che poi gliela lascio questa pietra mia, gliela regalo.
Prova una pausa ancora, tu, solo qualcuna in più
gira la testa sfotti, la Signorina, arruffianati tutta
la platea. Parte la clak in prima fila è l’ora di curvare
oltre la tenda, i funghi persi e il fuoco di cartone
Istruzioni per la lettura:
Ritagliare lungo il tratteggio, lasciare unito alla base
piegare le parole, verso di voi, con inclinazione a piacere.
Immaginare di essere in platea. Spostare il collo
a hola per vedere il legno sotto il foglio.
Laddove la parola s’era alzata in piedi
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)