vorrei spogliarmi di voi

Signore belle, una parola sola: GRAZIE! Questo è quello ch cerco qui e sono sicura che da questa conversazione nascerà la mi versione definitiva. Sono del parere che questo genere di conversazioni aperte, oneste, sentite siano lo strumento per crescere, uno strumento a nostra completa disposizione che altro non richiede che la voglia di mettersi in gioco e la consapevolezza di come la poesia muta e cresce e si dilata e stringe proprio nel confronto.

Appena questa fastidiosa influenza mi restituirà lucidità lavorerò sui vostri commenti e sul mio testo:

una cosa sola Versolibero: purtroppo e dico purtroppo il verso delle opinioni dalle quali mi vorrei spogliare è perchè troppo spesso me le sono sentite buttate addosso come vecchie coperte, al mare dall'ombrellone vicino, al supermercato, davanti, appunto, alla scuola, con tutti i bimbi che ascoltavano e non volendo me ne sono sentita vestita, a volte reagendo, altre tacendo ed è lì che mi sento colpevole, sempre


un episodio durante il quale non sono stata zitta:
fila all'Eurospin, interminabile. Carrelli pieni davanti e dietro, Mitra e laica in macchina, una certa fretta. Caldo assurdo, nella testa ronzava la sentenza di Firenze che aveva assolto il giorno prima sei ragazzi per stupro ( da qui nasce il format #iosonostuprabile portato in tutta Italia.)
Due signore dietro, distinte, la mia età circa:

"ehh certo, e menomale che gli hanno assolti, ci pensi che sollievo quelle famiglie?"

allungo l'orecchio, non tanto perchè gridavano e non solo io guardavo perplessa

" ah si, e che ci dobbiamo fare a quei ragazzi se queste vanno in gior vestite come mignotte!

" eh io c'ho due figli mAschi, mica pretenderanno che glielo tagli il pisello, se vengono provocati è normale..."

CONTO DI VOMITO, MA STAVOLTA MI RIFIUTO DI VOMITARMI DENTRO:

Alzo al voce:

Signori, per favore possiamo far passare le signore avanti, che se continuano a parlare mi sa che gli metto le mani addosso.
Qui stiamo buttando nel cesso anni di lotte in poche frasi, per favore, fatele passare"

la fila miracolosamente si apre, una sta per ribadire poi mi guarda e guarda i lampi che mi escono dagli occhi. Passano avanti pagano e se ne vanno. La gente mormora e mi lancia sguardi di solidarietà- Ma altre volte no, non dico nulla ai " mandiamoli a casa loro" " Ci rubano il lavoro" e altre facezie. Ed è lì che mi sento sporca, vestita di opinioni che rigetto.