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Questo mondo, tutto il mondo mi attraversa

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2015 13:02
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19/11/2015 15:27
 
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anche questa dovrei metterla in prose poetiche ma tendo a scrivere tutto in questo spazio, pardon...
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Questo mondo, tutto il mondo mi attraversa,
vorrei dare un ordine al frastuono
realizzare un progetto condiviso
con la somma delle differenze

ma esplodono nel cuore e nella mente
miriadi di frammenti kamikaze
ognuno una sillaba di buio
nel vortice che inghiotte cielo e stelle;
nel tuono dell'odio deflagrante
la voce della misericordia arriva a stento,
è l'eco d'un pianto di bambino
che chiama chiama ma nessuno sente

nel rifugio interiore ogni spazio è asfittico:
è tutto un tremare di minime certezze;
quando il terrore uccide l'uomo in dio
e sparge sangue giovane mirando al cuore
perfino l'ateo si aggrappa a un crocifisso
perché nel mare dove impazza la bufera
da soli siamo barche capovolte

tremano, le mani tremano agli assalti,
le dita temono i rovesci di clessidra,
la pace sia con noi la pace sia con voi
e sia con tutti, ma non al prezzo
di rinunce alle conquiste, all'importanza
della libertà che è frutto delle lotte nei decenni

non butteremo al macero, alle ortiche
la sacrosanta dignità di donne
affrancate da secoli di predominio
dei padri padroni, di maschi assoggettanti;

sia fatta la volontà di chi crede nel rispetto,
professiamo la religione laica
dell'amore libero, che se non fosse libero
non sarebbe amore, la nostra fede
è parità ed uguaglianza,
amiamo l'uomo che ama la sua donna
perché ha stima nell'esserle compagna

noi che bruciamo sipari di menzogne
e paraventi di vuote ipocrisie,
coi veli strappati
tessiamo nuove fibre, trame a intrecci
di consapevolezze
per riparare la poesia dei sogni,
costruiremo insieme ogni strumento
e andremo nei teatri, nelle piazze
a suonare, le voci tutte in coro,
in un concerto che salga fino a dio




R.


______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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20/11/2015 08:14
 
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un gran pezzo, Rosanna. ha una veste universale. io la leggo come poesia ancor più potente, proprio grazie a quei termini e a quelle costruzioni tipiche della prosa

chapeau [SM=g7831]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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20/11/2015 08:29
 
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anche da parte mia, e come fabella la considero anche più potente grazie alla mancanza di lirismo. Bellissima
[SM=g2843109]

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"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende"
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22/11/2015 01:22
 
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Grazie Daniela e Annamaria. Il lirismo sarebbe un ingrediente fuori posto; mi dispiace per la poca musicalità, ma quando voglio dire qualcosa di preciso, che mi preme in particolar modo, mi lascio prendere dalla foga del linguaggio diretto, a discapito di ritmo, musicalità, lirismo e quant'altro. Poi magari fra mezzo secolo qualche altra soluzione mi arriva...
[SM=g2843108]
[Modificato da Versolibero 22/11/2015 01:22]


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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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22/11/2015 08:37
 
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Re:
Versolibero, 19/11/2015 15:27:

anche questa dovrei metterla in prose poetiche ma tendo a scrivere tutto in questo spazio, pardon...
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.....
la pace sia con noi la pace sia con voi
e sia con tutti, ma non al prezzo
di rinunce alle conquiste, all'importanza
della libertà che è frutto delle lotte nei decenni

non butteremo al macero, alle ortiche
la sacrosanta dignità di donne
affrancate da secoli di predominio
dei padri padroni, di maschi assoggettanti;


R.




Mi piace molto questa parte perchè hai saputo centrare uno degli aspetti fondamentali che ci dividono dagli specialisti del fanatismo e dai loro fomentatori. Gli stati di diritto,le nostre libertà, le conquiste di civiltà, come la parità uomo donna nessuno le ha regalate. Ci sono voluti secoli di lotte e molte rivoluzioni per sottrarle alle forze che anche in occidente operavano per l'oscurantismo.
E' dunque un bene prezioso che fa la differenza e per cui val la pena lottare e credere, anche in un'epoca in cui si è perso il senso di molte cose.
ciao franco

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22/11/2015 10:21
 
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Re: Re:
cripaf, 22/11/2015 08:37:




come la parità uomo donna nessuno le ha regalate. Ci sono voluti secoli di lotte e molte rivoluzioni per sottrarle alle forze che anche in occidente operavano per l'oscurantismo.

Voglio fare solo un appunto: no, non c le regala nessuno e ancora nn sono cosa nostra, non le darei per scontate. Non vedo una grande differenza tra noi e loro in questo, se non nelle modalità del sopruso. più scoperto e diretto il loro, più subdolo e nascosto il nostro. Sto portando in giro per l'italia uno spettacolo #iosonostuprabile e tutti gli esempi sono assolutamente italiani. D'accordo, da loro le donne le lapidano ma da noi le stuprano ripetutamente come è avvenuto nella sentenza di luglio che porto all'attenzione quando in sei sono stati assolti dall'accusa di stupro, pur avendo ammesso il fatto, perché la ragazza aveva una condotta di vita "deprecabile" Perciò si, è vero, noi siamo protette dallo stato, ma solo se facciamo le brave e rispondiamo ai canoni di una società che ci vuole irreprensibili, altrimenti stuprabili



[Modificato da annamaria.giannini 22/11/2015 10:22]

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22/11/2015 11:54
 
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Re: Re: Re:
annamaria.giannini, 22/11/2015 10:21:

cripaf, 22/11/2015 08:37:




Perciò si, è vero, noi siamo protette dallo stato, ma solo se facciamo le brave e rispondiamo ai canoni di una società che ci vuole irreprensibili, altrimenti stuprabili







Ah, no! Non so a quale società ti riferisca. Non certo alla mia. E non parlo della luna ma di ciò che ho attorno: famiglia, mondo del lavoro e contesto sociale e culturale di riferimento. Nella mia c’è pari dignità uomo donna e quest’ultima è donna come io sono uomo: stesse aspettative, stessa intelligenza, stessa lotta per l’esistenza, stessi diritti e doveri, stesso tutto.
Certo ci sono aberrazioni come lo stupro, nessuno può negare che queste cose avvengano quotidianamente, ma non si deve credere che quando accadono la parte lesa sia solo quella femminile. Per mia forma mentis, per cultura e senso di appartenenza alla specie uomo anch’io mi sento coinvolto, per l’offesa alla dignità di persona che comporta, per la presa di coscienza del lavoro che bisogna ancora compiere anche qui in occidente contro tutte le manifestazioni di violenza in tutte le sue forme brutali.

saluti
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22/11/2015 12:01
 
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chiudersi nei nostri mondi non può farci ignorare quello che ci circonda e lo dico a malincuore: oltre duemila le donne italiane uccise da mariti, compagni, fidanzati negli ultimi anni. Migliaia le denunce per soprusi sul lavoro, la violenza va denunciata SEMPRe anche quando ci è vicina di casa e il calore dei nostri muri deve servire come forza a chi quel calore non ce l'ha. Il fatto che ci sia bisogno della giornata contro la violenza di genere la dice lunga, lunghissima sullo stato della nostra società, è una guerra che io combatto quotidianamente come so fare, è terribile constatare quali orrori si nascondono ancora dietro tendine bianche e muri benpensanti. Ho fatto al volontaria al telefono rosa di Bologna per anni prima di trasferirmi a Roma e so di cosa parlo.

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22/11/2015 12:20
 
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Re:
annamaria.giannini, 22/11/2015 12:01:

chiudersi nei nostri mondi non può farci ignorare quello che ci circonda e lo dico a malincuore: oltre duemila le donne italiane uccise da mariti, compagni, fidanzati negli ultimi anni. Migliaia le denunce per soprusi sul lavoro, la violenza va denunciata SEMPRe anche quando ci è vicina di casa e il calore dei nostri muri deve servire come forza a chi quel calore non ce l'ha. Il fatto che ci sia bisogno della giornata contro la violenza di genere la dice lunga, lunghissima sullo stato della nostra società, è una guerra che io combatto quotidianamente come so fare, è terribile constatare quali orrori si nascondono ancora dietro tendine bianche e muri benpensanti. Ho fatto al volontaria al telefono rosa di Bologna per anni prima di trasferirmi a Roma e so di cosa parlo.



nessuno ha parlato di chiudersi nel proprio mondo. ci sono migliaia di modi di interagire in maniera sana con la società, prima di tutto come educatori, ma non può passare l'idea che siccome ci sono violenze nelle mura domestiche,benpensanti e ipocrisie, tutti gli uomini siano potenziali stupratori.
Generalizzare in questo modo parlando di "società" come se questa non avesse al suo interno mille sfaccettature senza porre nessuna distinzione di sorta è un'idea sbagliata che va combattuta.
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22/11/2015 14:03
 
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Re: Re:
cripaf, 22/11/2015 12:20:



nessuno ha parlato di chiudersi nel proprio mondo. ci sono migliaia di modi di interagire in maniera sana con la società, prima di tutto come educatori, ma non può passare l'idea che siccome ci sono violenze nelle mura domestiche,benpensanti e ipocrisie, tutti gli uomini siano potenziali stupratori.
Generalizzare in questo modo parlando di "società" come se questa non avesse al suo interno mille sfaccettature senza porre nessuna distinzione di sorta è un'idea sbagliata che va combattuta.




e questo non l' ho mai detto, co amncherebbe, vengo da una famiglia dove alle donne non è mai stato detto nemmeno: fatti più in là,
ma tu scrivi:
Non so a quale società ti riferisca. Non certo alla mia.

e io ti rispondo: si, anche ala tua di cui siamo le colonne sane, perr fortuna
[Modificato da annamaria.giannini 22/11/2015 14:04]

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22/11/2015 14:05
 
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ed è anche pericoloso far passare il messaggio di un oscurantismo generale in medio oriente, conosco ragazze arabe liberissime e combattive che si danno da fare per la loro libertà, di quete gridiamone i nomi, non sempre portando avanti al cultura occidentale come la salvezza per il loro oscurantismo, perchè così non è

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22/11/2015 17:14
 
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@Mi piace molto questa parte perchè hai saputo centrare uno degli aspetti fondamentali che ci dividono dagli specialisti del fanatismo e dai loro fomentatori. Gli stati di diritto,le nostre libertà, le conquiste di civiltà, come la parità uomo donna nessuno le ha regalate. Ci sono voluti secoli di lotte e molte rivoluzioni per sottrarle alle forze che anche in occidente operavano per l'oscurantismo.
E' dunque un bene prezioso che fa la differenza e per cui val la pena lottare e credere, anche in un'epoca in cui si è perso il senso di molte cose.
ciao franco



Ciao Franco,
ottima la tua definizione di "specialisti del fanatismo".
Il discorso, come dicevamo fra noi l'altro giorno, è complesso, molto più di quel che possa sembrare agli uomini di buona volontà che predicano l'integrazione che poi parla parla non ho capito per integrazione cosa intendano.
Ci sono secoli di "credi" diversi e quindi di usanze che non si riescono ad amalgamare e che ci diversificano; è già tanto difficile capirsi e condividersi inter nos anche se per cultura e per valori religiosi o laici siamo cresciuti nello stesso tessuto sociale, economico, culturale, per cui quando sento parlare di "islam moderato", io non posso non chiedermi: ma il Corano è uno solo? Ha la stessa interpretazione per tutti? E se c'è un problema di interpretazione dello stesso, quanta differenza può fare l'Iman nel trasmettere questo o quell'altro significato? E non sono le differenze di interpretazione a scindere l'islam moderato da quello degli jiahdisti che invocano Allah per giustificare gli atti terroristici?
Ma tornando all'integrazione e all'Islam moderato, io mi domando: la donna, la ragazza che va all'università e porta il velo, è veramente una donna libera e considerata in tutto e per tutto uguale all'uomo dalla sua religione?
Per me la risposta è no.
Pur cercando di fare autocritica ai nostri vizi e ai nostri mali, un conto sono gli eccessi occidentali come il deprecabile consumismo e l'aver anteposto l'avere all'essere a discapito di chi non ha nulla, un altro conto è il pregiudizio e l'integralismo - anche se non violento, nel senso di non terroristico - che considera il corpo della donna come fonte di tentazione e di peccato e che la obbliga o induce a coprirsi con il velo, cosa che per me è una deprecabile forma di limitazione di libertà e di discriminazione verso la donna, e non c'è Dio o Allah o Maoetto o chi altro a giustificare una qualsiasi forma di discriminazione e di limitazione all'autodeterminazione della donna come dell'uomo in qualunque latitudine della terra; laddove vi sia discriminazione e limitazione della libertà e della dignità della persona, io combatterò sempre, e combatterò sempre gli effetti nefasti dell'indottrinamento; allora come posso accettare ciò contro cui lotto?
E non si tratta di una forma di superiorità ma un fatto di consapevolezza: sono recenti i tempi in cui le donne qui da noi (specialmente al sud) non erano ammesse nelle nostre chiese cattoliche se non col velo in testa e mai a maniche corte; poi abbiamo tanto ragionato e discusso per far cadere certi pregiudizi che erano limitazioni assurde a questa ed altre libertà della donna, e ora mi sento dire da destra e da sinistra che siamo una civiltà multiculturale... come se l'islam moderato, solo perché non terroristico, fosse all'avanguardia, invece che una religione inventata per sottomettere le donne mutilandole di qualcosa che è parte integrante della femminilità e della libertà di essere umano?
Forse il problema è mio che sono allergica all'indottrinamento religioso perché continuo a pensare che le religioni sono l'oppio dei popoli. Tutte. E alcune anche di più. Per me la religiosità e la fede sono un fatto intimo e personale, non ha bisogno dell'apparato ecclesiastico, ciò vale anche per il cattolicesimo, ma purtroppo io mi fermo a Cristo e più in là non vado perché i dogmi non fanno per me.
Tuttavia il rispetto per chi la pensa diversamente da me non sarò io a mancarlo; però non ammetto che sia l'ospite a dettare legge pertanto non ammetto che si debba essere noi a togliere il crocifisso o a rinunciare ad altre manifestazioni del cristianesimo, dico: attenzione a non rovesciare la clessidra laddove l'equilibrio è precario.




[Modificato da Versolibero 22/11/2015 17:22]


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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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24/11/2015 13:02
 
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un'aggiunta al dibattito:



@ Cripaf: Gli stati di diritto,le nostre libertà, le conquiste di civiltà, come la parità uomo donna nessuno le ha regalate. Ci sono voluti secoli di lotte e molte rivoluzioni per sottrarle alle forze che anche in occidente operavano per l'oscurantismo.

@ Annamaria: (...)non le darei per scontate. Non vedo una grande differenza tra noi e loro in questo, se non nelle modalità del sopruso. più scoperto e diretto il loro, più subdolo e nascosto il nostro. (...) D'accordo, da loro le donne le lapidano ma da noi le stuprano ripetutamente come è avvenuto nella sentenza di luglio che porto all'attenzione quando in sei sono stati assolti dall'accusa di stupro, pur avendo ammesso il fatto, perché la ragazza aveva una condotta di vita "deprecabile" Perciò si, è vero, noi siamo protette dallo stato, ma solo se facciamo le brave e rispondiamo ai canoni di una società che ci vuole irreprensibili, altrimenti stuprabili

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Mi inserisco anch'io nel vostro dibattito (che poi a questo anche serve la poesia, a un confronto su temi cosiddetti civili sviscerandone gli aspetti da varie angolature).

Anche se, per come vi siete espressi, sembrate essere in antitesi, io credo che in fondo in fondo non siate così lontani: state solo vedendo le cose da due angolature diverse.
Infatti, la stessa condizione della donna nella società odierna odierna nel nostro tessuto sociale può essere ritenuta evoluta se rapportata a quelle che erano le condizioni della donna sotto il regime del Fascismo, mentre invece, se riferita ai fatti di cronaca denunciati da Annamaria, non possiamo non angustiarci per tutte le volte in cui il potere di emettere sentenze da parte di magistrati uomini ha dimostrato di essere tuttora “discriminante” verso la donna e di essere espressione di un retaggio di maschilismo ancora duro a morire. Un maschilismo figlio della cultura dell'ipocrisia e pronipote dei tempi in cui si voleva la donna vestita con gonnellone lunghe fino alle caviglie, poco importa che sotto non avessero le mutande, 'importante era l'apparenza tutta casa e chiesa. E dunque oggi, se la violentata di turno indossava la minigonna o era truccatissima o aveva un passato discutibile, questo, da parte di chi giudica è motivo di giustificazione allo stupro, come a dire: "se l'è voluta". Come se l'uomo fosse un animale incapace di reprimere i suoi istinti bestiali.
E quindi la nostra bella e cara civiltà occidentale ne ha, ancora, di battaglie ideologiche e sociali da combattere. Basti pensare al problema degli omicidi di genere e allo stalking: purtroppo, in molti casi, alla denuncia fatta dalle donne non seguono provvedimenti adeguati, vale a dire pene adeguate e tali da mettere la donna in sicurezza, ma anzi, la vittima continua ad essere esposta a uguale o maggior pericolo finché ci scappa il morto, anzi la morta (come abbiamo visto in più di un caso mesi fa).
Inoltre c'è da dire che nonostante l'emancipazione, lo studio, le capacità e la possibilità di incidere nel mondo socio-politico, ancora oggi a vari livelli si riservano alla donna, anche se competente nel suo campo, ruoli meno centrali. Certo, non sempre ovviamente è così, ma basti pensare in politica per esempio, dove si sussegue un Presidente della Repubblica all'altro, e mai che si sia vista una donna Presidentessa. Neanche a suo tempo Nilde Jotti. Ma tant'è.
E nell'àmbito della chiesa cattolica, invece? Avete mai visto una Papessa, una sacerdotessa? (non solo un'avvocatessa, una poetessa)? Ma grazie a Dio (arrgg... volevo dire grazie alle femministe-quelle- vere) la donna non DEVE più fare la calza, fare figli, soddisfare gli istinti dell'uomo, ma può anche diventare una scienziata, un premio Nobel (evviva!) o essere una casalinga stimata e rispettata perché prima di tutto è una persona.

Tornando a noi (cioè a voi):
Franco non sbaglia nel parlare di conquiste di civiltà, diritti, libertà, parità ecc., come Annamaria non sbaglia nel dire che tutto ciò non ce lo regala nessuno, e che le battaglie da fare non sono finite: non bisogna dimenticare infatti che tante conquiste che oggi sembrano la normalità, sono state raggiunte solo grazie alla determinazione di donne che si sono ribellate all'oscurantismo esercitato sia dalla Chiesa che ha contribuito non poco alla discriminazione nei confronti della donna (se non altro oggi papa Francesco incarna il simbolo di una svolta inimmaginabile cinquanta-sessanta anni fa o più) e sia della politica anti-femminista che lo Stato fascista ha esercitato. Stato e Chiesa ebbero a fare tutto il peggio possibile per impedire l'emancipazione femminile. Il becero slogan di Mussolini contro le donne non era forse "Obbedire, badare alla casa, mettere al mondo figli e portare le corna"? Allora la donna era considerata una fabbrica corporea per fare figli, (infatti di anticoncezionali neanche a parlarne).
Tutte cose per noi scontate, ma forse le ragazzine di oggi non sanno che l'emancipazione femminile da uno stato di sopraffazione e di impedimento all'autodeterminazione è storia piuttosto recente.

Al tempo stesso, oggi bisogna stare attenti ancora una volta al rischio di una "cultura dell'oggettivazione del corpo della donna" sia come modello di seduzione che come oggetto di consumo se non di mercificazione e strumento per arrivare ottenere visibilità e successo.
Ed è su questo rischio reale, che fa facile presa sulla mente della ragazzina aspirante al successo facile e all'esibizionismo, che genitori ed educatori dovrebbero intervenire; che dovrebbero incidere non tanto con parole e discorsi ma impersonando valori che caratterizzino la dignità della persona in quanto tale, e quindi educando alla ricchezza della propria interiorità come antidoto alla futilità e all'edonismo.
Ecco perché io credo, riagganciandomi alla denuncia di un dato di fatto da parte di Annamaria, che il problema vada arginato dall'interno e in modo capillare anche in questo senso.
E con ciò non ho fatto altro che ribadire il concetto espresso da Franco/Cripaf:
@ "Ci sono migliaia di modi di interagire in maniera sana con la società, prima di tutto come educatori".
D'altra parte la risposta di Annamaria è "preventiva" (non prevenuta), volta cioè "a prevenire che accada un'involuzione" affinché non ci si fermi agli obiettivi comuni nella propria famiglia o nell'ambiente che si frequenta, ma si continui a non allentare la guardia su ciò che avviene oltre di noi. Oltre di noi ma non così lontano, perché il rischio che anche i nostri figli (per chi ne ha) possano incorrere in qualcuno che li consideri “proprietà” a suo esclusivo uso e consumo, sfociando in violenza qualora il rapporto sentimentale dovesse finire, è reale, quindi bisogna farsi carico del problema anche se non ci tocca personalmente perché eticamente è giusto e necessario.

Comunque non mi sembra che Annamaria abbia voluto far passare il concetto che tutti gli uomini sono potenziali stupratori: a volte non lo si specifica perché è talmente scontato che non si intende fare una generalizzazione.
Quello che, invece, nell'intervento ultimo di Annamaria non ho capito, è questa parte:

@ "ed è anche pericoloso far passare il messaggio di un oscurantismo generale in medio oriente, conosco ragazze arabe liberissime e combattive che si danno da fare per la loro libertà, di queste gridiamone i nomi, non sempre portando avanti al cultura occidentale come la salvezza per il loro oscurantismo, perchè così non è"

A me sembra una contraddizione in termini, e ti domando: dove le hai conosciute queste ragazze, in Medio Oriente o qui in Italia? In cosa consiste la loro salvezza, forse nell'Islam? Queste ragazze che qui sono libere, lo sarebbero altrettanto se fossero rimaste nei loro Paesi d'origine?
Io ho sentito di ragazze che solo dopo essersi introdotte nel nostro mondo occidentale hanno conosciuto il sapore della libertà, e c'è chi ha abbandonato l'Islam solo dopo avuto la possibilità di avere una pietra di paragone per quanto riguarda la condizione della donna e anche dell'uomo in occidente a differenza che nel loro Paese. E se questo vuol dire integrazione, allora evviva l'integrazione! Ma se invece per integrazione s'intende che dobbiamo cambiare noi in base alla loro suscitabilità (come nel caso del crocifisso considerato un cadaverino che serve a spaventare i bambini musulmani) allora non ci sto. E se lo dico io da laica e agnostica, un pensierino su questi segnali di "integrazione all'incontrario" ce lo farei.

Buona giornata a tutti.
[SM=x2823269] [SM=g2829700]


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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
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