annamaria.giannini, 09/01/2016 17:25:
I morti non chiedono acqua né cura
un cimitero è affare dei vivi, mi sgomenta
la tenerezza di mani che nettano il marmo
ma rimangono in tasca se due occhi sdruciti
chiedono un morso di pane, la moneta
per un bicchiere di vino, il saluto, uno sguardo
chiudiamo bene le porte se è la vita che bussa
più semplice avere la morte seduta in salotto
non chiede acqua né cura, tanto meno parole
due soldi per un mazzo di fiori, la coscienza pulita
ecco, commemoriamo i morti del mare
ogni anno, la medesima data, nel tardo mattino
e se altri stanno affogando, avremo più nomi da dire
intatta la pagnotta di grano, non hanno mai fame
i morti, e sete nemmeno
Una poesia così vera non può scivolare giù in seconda pagina senza nemmeno un commento. Ho detto vera, che è più che bella.
Mi è piaciuta molto la prima strofa. Hai ragione, ci prendiamo cura dei morti che non hanno bisogno più di nulla e non dei vivi, di coloro che avrebbero bisogno di una mano tesa. Invertirei solo i due termini all'ultimo verso per guadagnare la consonanza fra sdruciti e saluto.
ma rimangono in tasca se due occhi sdruciti
chiedono un morso di pane, la moneta
per un bicchiere di vino,
uno sguardo, il saluto
Molto bello l'inizio della seconda strofa:
chiudiamo bene le porte se è la vita che bussa, però non mi piace tanto il verso della morte seduta in salotto, rivedrei qualcosa anche per eliminare la ripetizione "né cura" usata già nella prima parte.
Ottima anche l'ultima strofa, che però non chiuderei con "nemmeno"; togliendolo vedrei così l'ultima parte:
ecco, commemoriamo i morti del mare
ogni anno, la medesima data, nel tardo mattino
e se altri stanno affogando, avremo più nomi da dire,
intatta la pagnotta di grano,
perché i morti
non hanno mai sete, non hanno mai fame
Molto bella, vera, necessaria, da far riflettere.
[Modificato da Versolibero 18/01/2016 21:19]
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)