Il titolo, Madre d'inverno, è bellissimo
Voi conoscete le Madri di aprile (cioè le madri luminose come l'aria e i prati al sole d'aprile, allegre come la primavera)
io, rimango stretto a questa
piangente (cioè, resto vicino a questa madre d'inverno - stagione in cui fiori, foglie, colori sono spenti, morti)
che appena mi vede, appena mi sfiora
non saprà mai ch’esisto (qui
che appena mi vede/non saprà mai mi sfasa un po', ma penso che quell'"appena" vada letto come "mi vede appena, mi sfiora appena", cioè a malfatica, senza accorgersi della tua presenza. Certo che così anteposto suona meglio che messo dopo, però va a discapito della chiarezza del senso, dovresti vedere di combinare le due cose).
Ci sono preghiere che solo gli usci conoscono
Crisantemi che sbocciano dai sedili verdi (qui le preghiere e i crisantemi danno il senso di una tragedia, di una morte, però penso che il lettore faccia fatica a visualizzare il contesto in un nesso logico: di quali usci parli e di quali sedili? Per chi ignora la situazione, si potrebbe immaginare una adre che sta sull'uscio di casa ad aspettare suo figlio che è uscito un sabato sera e spera e prega non succeda nulla, oppure l'entrata in un ospedale, o in un pronto soccorso? Però quei crisantemi parlano di morte, allora le preghiere a chi sono rivolte? A un Essere che nell'aldilà si prenda cura dell'anima?)
E’ nuovo il reparto a queste cose
e un figlio duole in un buco del costato (ecco, il contesto è un reparto - di ospedale? Oppure? E quel buco nel costato è il dolore della madre: lei che è stata Madre d'Aprile, fecondità di donna che ha tenuto il figlio in grembo, ora si sente squarciare il petto: segno che la tragedia si è compiuta...)
L’impatto ha lo scricchiolio di lama su ghiaccio (questo verso chiaramente conferma quanto si intuiva sopra...)
e la freddezza colpisce con palle di cannone
le bocche
Penetra il rumore di ruote col rancio di mezzogiorno
Sinistro, come marcia di Schubert, il suo odore. (La chiusa è un'emozione che lascia senza parole).
***
Non facile da mettere a fuoco i vari passaggi di quasta poesia per chi dovesse farne una rappresentazione scenica laddove dei particolari solo l'Autore è a conoscenza, però, anche se qualche punto è oscuro al lettore, il senso del dramma passa e prende alla gola.
A me qualche dettaglio è stato spiegato, ma ho voluto commentarla come se nulla sapessi.
Ciao.
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)