le mie, sono poesie da gran cimitero
vento di crisantemo addosso
luce perpetua
che non rinnega memoria
vado resuscitando i morti
la fronte non baciata
in bilico sul precipizio
scrivo versi da demente
forse nostalgico, mai visto in giro prima
supponendo lunghe serate
neanche per sogno accadute
mi consolerebbe il fatto
che mi sia sfuggita l’ora
e il mese appresso
per sorte oppure distrazione
rimango qui col senno giusto
inventando giorni e giorni
come se fossero addirittura
niente meno
che la mia abitudine
sal@