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08/02/2017 13:56 | |
il titolo è suggerito dalla mia amata amica Francesca Coppola, che mi auguro presto sia qui con noi
con lei si diceva che questo potrebbe essere un tema al quale partecipare coralmente al forum. scrivere sui nomi di persone che hanno lasciato un ricordo, anche vago, nella nostra vita. così, per richiamare ricordi sopiti e farli rivivere tra la realtà e la fantasia. ci state??? a monte c'è un progetto di scrittura che mi si sta formando in mente e che comunque porterò avanti (sono curiosa di me). per Francesca la lettura della mia su Marlene è stata illuminante per incoraggiarmi a continuare su quella scia. e mi ha suggerito di cercare di coinvolgere e trascinare anche voi. così ho scritto questa
Mi chiamo Isabella.
Non sono bella, così passo dentro ogni mattina
dalla parrucchiera
Anche lo specchio della parrucchiera
mi dice “non sei bella Isabella. tua cugina invece sì che è bella”
Si chiama Rosa, mia cugina
Sì, Rosa è bella
Mi chiamo Rosa e sono bella.
Non è una balla. Tutti lo possono vedere sul marmo del cimitero
Anche il cimitero è bello
ha la vista sulla valle
Mio padre e mia madre abitano nella valle
hanno un giardino. Mio padre passa le mattine
a togliere foglioline morte dal giardino
Lo tiene come un giardino, quel giardino
tutto ha da essere vivo nel giardino
Io qui, da sola sono un giardino
Mi chiamo Rosa, sono bella
E sono anche morta
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 11:48 | |
accolgo con piacere, già pubblicata ma intonata:
LARA
come un ramo d’ottobre
seduto sulle foglie
avvolta in tulle
aspettava di volare,
ma a capo chino
è difficile guardare il sole
e per me, di pensare a Dio
Si combatte davanti al dolore
si prega e si bestemmia
se è di bocciolo
ci si arrende solamente.
Si chiama Lara
Ha le ali chiuse
e gli occhi,
le fanno nascondino
A Lara seduta sul lettino
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09/02/2017 13:23 | |
poesia stupenda Pino, per un nome bellissimo: Lara
a proposito di questo nome voglio riprendere il monologo di Anita Nuzzi. per me un piccolo capolavoro
fil0diseta, 11/12/2015 11.45:
La storia di Lara
Tu mi chiedi di raccontare questa storia, Lara.
slacciata sul letto
perfetta nel trucco acqua e sapone
Lara
amata tra le parole
dimenticate
in mezzo alle labbra
Me lo chiedi con gli occhi che immobilizzano i muscoli miei. Non so se detestarti nella fragilità che mi sfida ancora o difenderti da tutto, inclusi me stesso e questo viaggio.
Lara io non ci sono da sempre, sono una fotogramma bruciato sulla tua retina.
A questa cosa, tu, devi credere.
Lara
che vede il mare dove non ci sta
che ride come una bambina con le braccia sui fianchi e i denti bianchi
che guarda come scorre il filo nel rullo della matassa
Lara
che imparerà anche lei
con i calzoni arrotolati fin sulle ginocchia
a pigiare l’uva
nei tini sotto gli alberi
a cantare il tempo che non passa ed invece è una bugia.
Lara va’ via.
Ti mento volentieri dicendo che devo approfondire, Lara.
Devo approfondire l’emozione che allontano quando vado via, quando chiudo la porta di casa tua e corro giù per le scale e quasi rido.
Quando non ti vedo e dico che va meglio.
Perché sei soltanto lo scherzo sbagliato che l’esperienza vuole fare a me, Lara, il pericolo puro per chi ha tanto da fare con la sua esistenza.
La tua luce dilaga il nero delle mie camicie, eclissa la perfezione delle mie linee d’ombra, evidenzia il taglio impreciso delle mie unghia.
Tu, Lara, mi incidi sulle mani il marcio che ho dentro mentre ti tocco.
Ecco perché ti taglio l’odio nel piatto, mentre mangi e mi chiedi cos’ho.
Lara
che pensa la vita come un’ Opera
che si esegue nel salto mortale
con i nervi tesi e le spalle erette
Lara
che nella paura
incontra la bellezza delle cose
e resta immobile sull’ultima nota
con le mani spinte fuori di sé e il tutù perfetto
tutt’uno con il silenzio che d’un tratto si fa
E’ paura, Lara, tutta questa bellezza
A tratti mi accorgo di vivere l’esistenza ad ‘istanti’ sopra, come questo lasso di tempo che trascorre bizzarro tra me e te. Ma la vita sta sotto, in apnea … non te ne sei accorta?
Tutta questa purezza che mi concedi mi fa quasi vergognare. Per fortuna che tu ridi e credi ancora alle favole.
Lara
che suona nuda il pianoforte
perché così la musica le entra dentro
che ha una passione per Picasso e prega tutti i giorni
per farsi perdonare lui e me
Lara
Poi mi chiedi di guidare tu, al ritorno. Vuoi farmi vedere come si vince la paura.
Ridi e ancora ridi.
Me lo devi insegnare tu come si fa, Lara?
Mi racconti che per te la vita è uno spartito da suonare alla perfezione fino all’ultima nota. E se per caso si dovesse dimenticarne una bisognerebbe improvvisare: come in questo momento che devo tenermi forte perché hai deciso di intrufolarti tra le due macchine che stanno per arrivare. L’ urlo è spento dalla tua risata mentre dici che ho la stessa faccia dopo l’amore. E le macchine non ci sono già più mentre penso a che diavolo di faccia ho.
Uccidimi fra le tue cose, ripiegami come un giornale letto e riletto. Abbandonami, Lara.
Ci sono storie che si interrompono come un pezzo scritto senza una fine. Restano appese nel cervello in una primordiale sensazione che parole non ne ha ancora.
Io non posso dirti, Lara.
Non posso dirti l’amore e il dolore, quello che porto nella carne.
Perché le parole incidono l’aria ed ho paura di non poter respirare più. Resto muto a parlarti ma tu non capisci, nel tuo vestito melange.
.
Lara
che si appunta una rosa davanti allo specchio
poi ride, ride e poi ride
Lara
che si ritrova la parola fine tra le mani
e la mette in tasca
perché non ha capito cos’è.
.
C’è una storia da raccontare
che racconti
che(?)
Lara
(?)
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 15:23 | |
Mi chiamo Clara.
Vivo dove la strada finisce e aspetto mio fratello
Ogni giorno a pranzo aspetto mio fratello
Cucino il riso cotto nell’acqua e la sera
lo butto sempre lungo, raddoppiato
Mi chiamo Clara e qui mi avvolgo di nuvole fino a novembre
Potevo morire sul treno che mi riporta a Bordeaux
O anche prima quando mettevo polvere di caffè
nella caldaia della moka
Invece sono rimasta qui ad aspettare mio fratello
Così sono morta piegata
Mi hanno trovata piegata nel letto
secca. Rattrappita per spasmi o per demenza
non è dato a sapersi
Non so nemmeno
come abbiano fatto a rivestirmi, a contenermi nella cassa
Forse con un colpo secco
per raddrizzarmi la schiena, i ginocchi
C’è di buono che oramai ero morta da diversi giorni
Mi chiamo Clara.
E ora continuo a dormire, rivestita spaccata
con la cuffietta bianca della fotografia
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 15:27 | |
OH..il momologo di Anita. Torno anche qui, con un nome. Di nonna, Di donna. Anna. Torno.
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"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende" |
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09/02/2017 15:29 | |
il monologo di Anita è una delle cose più belle in cui si sia imbattuto il mio ascolto e la mia lettura "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 15:36 | |
Curiosità: Francesca Coppola, vive a Genova o ci passa spesso? Se si, magari è la stessa ragazza che conosce il soggetto della prova-poetica con la quale provo a partecipare a questo gioco:
Vera
solo passato
Falso
È passato, presente e futuro.
Probabile tempo ingarbugliato
Emozioni sovrapposte a strati alternati:
Estate, Inverno, Autunno e Primavera.
Capi scelti proteggono.
Pazze stagioni.
Il tuo essere Vera di nome e di fatto
mi ha difeso con le sue ragioni
È divino questo destino.
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09/02/2017 15:38 | |
annamaria.giannini, 09/02/2017 15.27:
OH..il momologo di Anita. Torno anche qui, con un nome. Di nonna, Di donna. Anna. Torno.
però il video non m lo fa vedere
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"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende" |
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09/02/2017 15:43 | |
ziopier78, 09/02/2017 15.36:
Vera
solo passato
Falso
È passato, presente e futuro.
Probabile tempo ingarbugliato
Emozioni sovrapposte a strati alternati:
Estate, Inverno, Autunno e Primavera.
Capi scelti proteggono.
Pazze stagioni.
Il tuo essere Vera di nome e di fatto
mi ha difeso con le sue ragioni
È divino questo destino.
uhhhh, senza puntini di sospensione, vedo che cominci a non frequentare più brutte compagnie. scusa, volevo dire il contrario: vedo che cominci a frequentare buone compagnie
comunque no, Francesca è di Napoli "Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 15:44 | |
annamaria.giannini, 09/02/2017 15.38:
però il video non m lo fa vedere
credo ce ne sia in rete un altro. vedo e lo pubblico
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 15:46 | |
ecco il link
http://www.dailymotion.com/video/x32p12f"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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09/02/2017 15:55 | |
fabella, 09/02/2017 15.46:
uh grazie millissime
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"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende" |
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09/02/2017 16:30 | |
"...a capo chino
è difficile guardare il sole
e per me, di pensare a Dio
Si chiama Lara
Ha le ali chiuse
e gli occhi,
le fanno nascondino".
Mi piace tutta la tua poesia, però questi due "passaggi"(perdona il termine) mi hanno particolarmente colpito.
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09/02/2017 16:59 | |
fabella, 09/02/2017 13.23:
poesia stupenda Pino, per un nome bellissimo: Lara
a proposito di questo nome voglio riprendere il monologo di Anita Nuzzi. per me un piccolo capolavoro
Bellissima, leggerla per la prima volta e, già al primo giro, potersi lasciare andare dal ritmo, lasciarsi trasportare con così tanta familiare fiducia come se la si fosse già letta milioni di volte: è bellissimo. Mi piace. Grazie
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11/02/2017 08:22 | |
Anche quelli erano verdi(Justine)
Abitavamo in stanze inadatte ai desideri,
io chiamavo Justine a risolvere rebus
ma poi saltavamo dal primo scoglio
nel cristallo di grano
-che montava oro a giugno-
Nessuno raccontava il vero
che in fondo si barava sullo splendore
Io ero l’amante che riavvolgeva l’orizzonte
per riaprirlo al giorno circostante
E mi nutrivo di ramarri
sanguigni nelle loro scorribande
Non sopportavo le razzie di verde, ogni volta
mi toccava cucire gli occhi di una che si chiamava Sara
raccontarle frottole sull’origine del buio
Però quel verde nutriva smeraldi
e faceva impazzire solo a toccarlo
andavo su di mente e scioglievo un nodo nelle ali
facendo a meno di ancorare il tempo
ad uno dei miei cuori
L’etica si impadronì del vivere sulle scale
ascoltando in silenzio il vagito di civetta
acuto e regressivo nel promuovermi a uomo
[Modificato da cripaf 11/02/2017 08:25] |
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11/02/2017 08:27 | |
E Adele dal volto purpureo
ti apparirà nella sfera di cristallo
di quella eterna primavera
che si può prendere e girare
Che un tempo era vera è più dolce il ricordo
del suo saltellante andare tra ciuffi d’erba
verso la casa del mistero
Ragazzi feroci traboccanti di selvaggina
abitavamo nascondigli sui mandorli
di lontano si osservava la tua vita
Dense paure ci assalivano a sera e nessuno
osava avvicinarsi alla tua casa raccontandoci
qual nemico aleggiava sul tuo giardino
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11/02/2017 09:27 | |
cripaf, 11/02/2017 08.27:
E Adele dal volto purpureo
ti apparirà nella sfera di cristallo
di quella eterna primavera
che si può prendere e girare
Che un tempo era vera è più dolce il ricordo
del suo saltellante andare tra ciuffi d’erba
verso la casa del mistero
Ragazzi feroci traboccanti di selvaggina
abitavamo nascondigli sui mandorli
di lontano si osservava la tua vita
Dense paure ci assalivano a sera e nessuno
osava avvicinarsi alla tua casa raccontandoci
qual nemico aleggiava sul tuo giardino
questa tua seconda mi ricorda un po' "il buio oltre la siepe" che rimane ancora una delle mie letture preferite
tu sei sempre insuperabile. grazie di esistere, Franco
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac) |
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11/02/2017 13:56 | |
Viola
Viola e i suoi cani
ai piedi del letto
alla porta dei sogni
Viola e il silenzio
mentre ride coi fiori
li ho visti splendere
giuro
alzando la testa
per guardarla negli occhi
Viola è diversa
ha nove anni
e non sa cosa dirvi
in quel da poco iniziato
che è la sua vita
ascolta il gentile
e al gentile risponde
cosa credevate, sa parlare
Viola, sa parlare
nel suo amoroso d'infanzia
che difende da sola
[Modificato da annamaria.giannini 11/02/2017 13:59]
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"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende" |
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12/02/2017 15:33 | |
Fortuna
Il palazzo ha troppe stanze e pochi armadi
per nascondersi, piccole spalle Fortuna
e i giochi sono già finiti,
resta senza scarpe sul cemento
mentre gli orchi mangiano le fiabe
Lei che non ha conosciuto sorrisi
nella foto dai contorni forzati
invecchia ancor prima di nascere.
[Modificato da fil0diseta 13/02/2017 15:38]
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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12/02/2017 15:41 | |
Che sorpresa mi hai fatto Dani! Si, su questo tipo di strada si possono trovare, provare o disegnare vicoli e svolte, raggiungere città o fermarsi nelle province, vedere in lontananza mari o sostare nei press di laghetti magari artificiali. Alla tua Viola ho risposto con Fortuna, ma ancora non ci dovevo arrivare qui
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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