Anche quelli erano verdi(Justine)
Abitavamo in stanze inadatte ai desideri,
io chiamavo Justine a risolvere rebus
ma poi saltavamo dal primo scoglio
nel cristallo di grano
-che montava oro a giugno-
Nessuno raccontava il vero
che in fondo si barava sullo splendore
Io ero l’amante che riavvolgeva l’orizzonte
per riaprirlo al giorno circostante
E mi nutrivo di ramarri
sanguigni nelle loro scorribande
Non sopportavo le razzie di verde, ogni volta
mi toccava cucire gli occhi di una che si chiamava Sara
raccontarle frottole sull’origine del buio
Però quel verde nutriva smeraldi
e faceva impazzire solo a toccarlo
andavo su di mente e scioglievo un nodo nelle ali
facendo a meno di ancorare il tempo
ad uno dei miei cuori
L’etica si impadronì del vivere sulle scale
ascoltando in silenzio il vagito di civetta
acuto e regressivo nel promuovermi a uomo
[Modificato da cripaf 11/02/2017 08:25]