Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Ultimo Aggiornamento: 06/10/2017 08:50
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29/09/2017 14:15
 
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senza titolo

A volte quel bambino,
degli altri osservava l'addio

La morte confligge col seme

Osservava
(come da una finestra)
il cane che morde:
il cane inseguiva sempre gli altri.

l'edera pero'
lenta avvolge:
sui muri si arrampica,
fino alle finestre
e con la mano, intorno tocca:

adesso gli altri son quelli vicini:
come il ringhio che ora ascolta.

[2017]
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30/09/2017 23:55
 
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Tutto ci sembra di osservare alla finestra, finché non ci tocca di persona. Sono certa sia così anche per le cose belle. Forse solo più raramente.

Buonanotte, Distratto_2



emma'20
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01/10/2017 10:09
 
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Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare. ( B. Brecht)


----------------------------------------------------------------
"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende"
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01/10/2017 12:05
 
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Eh... si esattamente questo. Non conoscevo... è stato più bravo lui a descrivere [SM=g8139]
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01/10/2017 12:22
 
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Re:
Distratto_2, 01/10/2017 12.05:

Eh... si esattamente questo. Non conoscevo... è stato più bravo lui a descrivere [SM=g8139]



Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.

il suo un aforismo, la tua una poesia, due modi diversi di dire la stessa cosa.



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02/10/2017 09:46
 
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questo è lo svantaggio di noi "poeti": sempre il confronto con chi le cose le aveva dette meglio [SM=g2829698]
[Modificato da fabella 02/10/2017 09:47]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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02/10/2017 10:26
 
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Degli altri, quel bambino,
a volte osservava l'addio

come da una finestra
osservava il cane che morde:
il cane
inseguiva sempre gli altri

La morte confligge col seme

l'edera pero'
lenta avvolge:
si arrampica sui muri
fino alle finestre
e con la mano, intorno tocca:

gli altri sono così vicini

come il ringhio che ora ascolta.




Che ne dici?
L'ho messa così perché nel leggerla ho trovato poca coesione nella prima metà; ma propongo anche qualche piccola modifica nella seconda.
Insomma, così mi è più chiara, ma potrei sbagliarmi.
(Se mi dici che mi sono sbagliata, vuol dire che non sei distratto)



______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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02/10/2017 11:02
 
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Ciao vrersolibero,
Alcune delle tue modifiche mi piacciono perché rendono più preciso ed ordinato il leggere. (Potevo anche applicarmi un po' di piu').
Altre però o modificano il senso o non rendono ciò che avevo in mente. Il che mi fa pensare che quello che avevo in mente... è rimasto nella mia mente.
Ma, sostanzialmente .... preferisco la tua versione. Decisamente più pulita.
Ecco i punti dove,Per me si modifica qualcosa:

"La morte confligge col seme" era in quella posizione per spiegare perché un bambino solo osserva gli addii. Perché sono estranei alla sua natura. Un bambino,nonostante se stesso e tutti è un missile lanciato al futuro, è natura emergente e potenziale... La morte non gli appartiene.(a meno che non ci pensino gli adulti). Allora se spostats, questa frase un po' perde il riferimento che avevo pensato.
Cioè li dove l'hai messa tu ...mi sfugge la sua utilità. Magari si potrebbe proprio eliminare se non si riesce a far meglio.

Ultimo punto è la modifica della frase
Adesso gli altri sono quelli vicini.

Se elimini il riferimento al tempo si perde la contrapposizione tra il prima ed il dopo: il divenire.
Certo è sottinteso....ma io intendevo invece proprio renderlo forte.
Inoltre cambia un po' anche il significato di altri che mi sembra estendersi troppo.
Però ripeto, dovendo scegliere...sceglierei la tua.
Grazie per il tuo intervento.

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04/10/2017 09:39
 
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Aspetta, non togliere quel verso che tra tutti è quello che mi piace in assoluto!

Al posto di "quel" cambio con "il" e tolgo "a volte" (che qui sento prosastico) per facilitare la lettura:



Degli altri, il bambino
osservava l'addio

come da una finestra
osservava il cane che morde:
il cane
inseguiva sempre gli altri

La morte confligge col seme


Io avevo messo le due strofe in quella posizione per dare un senso di continuità a tutto quello che il bambino osservava. E che cosa osservava?
a) la morte, gli addii, la vita che finisce
b) il cane che insegue e morde sempre gli altri (come a dire che lui si sentiva al sicuro?)
A questo punto mi è sembrato logico inserire "La morte confligge col seme": nascita/vita e morte sono un'incongruenza nella mente di un bambino, lui stesso seme tra i semi e i germogli.
Poi però la poesia è una clessidra che si capovolge, e ciò che prima era lontano, ora è vicino, vuoi perché gli altri sono tutti quelli grandi (quindi nonni, genitori quando invecchiano), vuoi perché il tempo è una veloce fuga di attimi/anni, e anche lui un giorno sarà vecchio, col ringhio del cane alle calcagna...


Questa è stata la mia lettura, comunque i versi finali mi piacciono anche nel modo in cui li hai messi tu, io avevo solo cercato di non ripetere "adesso"/"ora".

Ciao


______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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04/10/2017 09:53
 
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L'interpretazione è correr e. Il bambino si limita ad osservare perché la morte gli è estranea per natura.
Quel bambino e no il bambino perché non è poi così distante ed imprecisato. Non è in bambino qualsiasi. Forse è il bambino che ,adulto,scrive. Questo è in altro giro di clessidra.
Grazie per l'attenzione Versolibero
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04/10/2017 10:29
 
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Degli altri, quel bambino, 
a volte osservava l'addio 

come da una finestra 
osservava il cane che morde: 
il cane 
inseguiva sempre gli altri 

La morte confligge col seme 

l'edera pero' 
lenta avvolge: 
si arrampica sui muri 
fino alle finestre 
e con la mano, intorno tocca: 

E gli altri sono vicini 

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04/10/2017 10:31
 
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distratto, per quello che sto leggendo di te, sei sulla strada per arrivare a quella poesia che chiamano "necessaria". forse non è quello un tuo possibile obbiettivo, ma qualora ti interessasse sviluppare la scrittura in questo senso, batti un colpo che ne parliamo

[SM=x2823269]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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04/10/2017 10:37
 
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Fammi capire o indicami dove posso leggere cosa significa poesia necessaria e se mi interessa affronto volentieri il tema.
Grazie
[Modificato da Distratto_2 04/10/2017 10:37]
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05/10/2017 09:39
 
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cercavo una voce autorevole che ti spiegasse il significato di poesia necessaria. ma finora non l'ho ritrovata. quindi non resta che la mia [SM=g8231]

fabella, 12/04/2014 08.53:

qualcuno si stupì nel leggerla (parlo di una mia poesia che vinse un concorso) e mi disse: -sembra non scritta da te. la tua poesia è sempre così magrittiana-
sì Magritte diceva: ‘Io tengo particolarmente all’idea che la mia pittura non esprima niente’. però riconosco che se la poesia tende a restare di nicchia, il ruolo del poeta rimane solo al servizio dell'arte. è molto bello, ma di questi tempi, la coscienza dei comunicatori non può dormire nel suo brodo, proiettata a precorrere il futuro. deve arrivare alla gente comune. solo così può diventare arte (poesia) necessaria. allargare i punti di vista, comunicare ai bambini ed ai ragazzi. farsi portavoce di qualcosa che si costruisce assieme, che coinvolge, che educa reciprocamente. io credo che per questo, ognuno debba usare i mezzi che possiede... anche il poeta.



[Modificato da fabella 05/10/2017 09:41]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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05/10/2017 10:05
 
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Premesso che mi sono inspiegabilmente e stupidamente
Commosso nel leggere la tua spiegazione;essa mi trova assolutamente d'accordo. È quanto io,nelle mie discussioni domestiche e
Ho sempre sostenuto. È quanto io cerco e mi affascina nella poesia e nella prosa altrui.
L'unica differenza che mi appare è che io non mi sento una parte attiva di un processo artistico/civile/sociale. Non mi sento,insomma come quello che porta il vessillo o indica la via o come colui che possa essere,con la sua goccia, determinante in nulla. Io mi sento solo testimone. Un testimone che osserva e vive le cose della realtà e che cerca di esprimere quello che sente. C'è chiaramente una componente di denuncia ma è ,credo, di carattere fisiologico,immanente negli argomenti.
Bene, alla fine la risposta è sì. Sono molto interessato all'argomento e la mia commozione citata mi leva ogni dubbio di sorta.
P.s potrei leggere la poesia di cui tu parli in questo post? Grazie
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06/10/2017 08:50
 
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Re:
Distratto_2, 05/10/2017 10.05:

Premesso che mi sono inspiegabilmente e stupidamente
Commosso nel leggere la tua spiegazione;essa mi trova assolutamente d'accordo. È quanto io,nelle mie discussioni domestiche e
Ho sempre sostenuto. È quanto io cerco e mi affascina nella poesia e nella prosa altrui.
L'unica differenza che mi appare è che io non mi sento una parte attiva di un processo artistico/civile/sociale. Non mi sento,insomma come quello che porta il vessillo o indica la via o come colui che possa essere,con la sua goccia, determinante in nulla. Io mi sento solo testimone. Un testimone che osserva e vive le cose della realtà e che cerca di esprimere quello che sente. C'è chiaramente una componente di denuncia ma è ,credo, di carattere fisiologico,immanente negli argomenti.
Bene, alla fine la risposta è sì. Sono molto interessato all'argomento e la mia commozione citata mi leva ogni dubbio di sorta.
P.s potrei leggere la poesia di cui tu parli in questo post? Grazie



non bisogna far parte di nulla, né portare vessilli. ecco, lo hai detto: bisogna essere testimoni di un tempo e di un linguaggio, immaginando di dover parlare a tutti, tutti. anche con una certa dose di veggenza. elemento essenziale per la poesia di questo tipo. ma ho letto qualcosa di te in un'altra sezione che mi fa pensare che tu ne sia dotato [SM=g8265]





"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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