Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Ultimo Aggiornamento: 08/10/2017 19:07
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05/10/2017 20:35
 
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Che ci sta a fare questo necrologio?
Quello dei poeti che celebrano un poeta poi
non è nemmeno l’angolo di un giornale
croce, elogio della magnanimità, listato nero.

Un poeta morto si ricorda perché è vivo sempre, leggo.
No, rispondo.
C’è un’enorme contraddizione tra la vita e il suo ricordo.

Per essere vivi bisogna torcere gli occhi, la bocca
Talvolta ridere.

Qui invece il poeta risplende come nell’assunzione al cielo
un piccolo dio a cui la morte ha fatto un baffo.

No, il suo manifesto sventoli fuori da ogni magnificenza
diretta emanazione del male che lo affliggeva.

Tutto poi torna nella norma, anche il suo battito
mentre banchetta tra noi
risente di questa strana causa intentata alla poesia
una contestazione di inutilità che fa rabbrividire
di certo aumenta il rischio dell’infarto.

Come se una dose massiccia di colesterolo
fosse nelle coronarie e si tentasse di sollevare con il mignolo
la responsabilità di chiamarsi uomo.

(fintipa2)
[Modificato da cripaf 05/10/2017 20:36]
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06/10/2017 08:44
 
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l'ideale sarebbe finire sui libri di scuola [SM=g10324]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)
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06/10/2017 12:48
 
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il bello di leggere un poeta vivo è seguirne l'evoluzione,la poesia che muta, purtroppo alla morte ci restano l biografia e la fine dell'evoluzione della sua, pur pregevole, poesia.

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"ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende"
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07/10/2017 10:15
 
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grazie, ciao
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08/10/2017 00:35
 
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Un poeta morto si ricorda perché è vivo sempre, leggo.
No, rispondo.
C’è un’enorme contraddizione tra la vita e il suo ricordo.

Per essere vivi bisogna torcere gli occhi, la bocca
Talvolta ridere.



Colpita tantissimo da questi versi.
In effetti conosciamo la nostra dimensione terrena e non altro. Se c'è "altro" possiamo immaginarlo, sperarlo, ma è del qui ed ora che abbiamo cognizione e certezza. Ha il potere, la nostra memoria, di riempire l'incognita del "dopo" di un ricordo che non sia sfocato?

Ascoltando Fiorella Mannoia:

(...)
In questa piccola parentesi infinita
quante volte ho chiesto scusa e quante
no.
È una corsa che decide la sua meta
quanti ricordi che si lasciano per
strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita
che passa che passa.
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri
la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda
se cadi ti aspetta
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela
stretta
Tenersela stretta
(...)


E però c'è un però. L'uomo comune sarà ricordato dalla sua famiglia, dagli amici, dalla ristretta cerchia di coloro che hanno condiviso momenti con lui. Ma il Poeta, quello con la P maiuscola, continuerà a scuotere gli animi, a farli vibrare, emozionare, e viva sarà sempre la sua memoria. E così De Andrè, Mia Martini, Alda Merini, Manuel Cohen, Pierluigi Cappello, ecc. ecc. ci fanno compagnia, e c'insegnano che la vera morte è quella degli animi aridi, depravati.


Insomma, caro Franco, anche tu mi hai regalato un'emozione. Bellissima questa poesia, con un finale splendido.

Un abbraccio.




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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)
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08/10/2017 19:07
 
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Re:

E però c'è un però. L'uomo comune sarà ricordato dalla sua famiglia, dagli amici, dalla ristretta cerchia di coloro che hanno condiviso momenti con lui. Ma il Poeta, quello con la P maiuscola, continuerà a scuotere gli animi, a farli vibrare, emozionare, e viva sarà sempre la sua memoria. E così De Andrè, Mia Martini, Alda Merini, Manuel Cohen, Pierluigi Cappello, ecc. ecc. ci fanno compagnia, e c'insegnano che la vera morte è quella degli animi aridi, depravati.



d'accordo con te carissima Ros, i poeti veri, non quelli aridi, depravati ci fanno compagnia. Quelli che prima o insieme a noi e meglio di noi si pongono le stesse domande, spesso senza risposta. quelli che la mattina hai vicino a te per insegnarti l'umiltà di esistere (e non l'arroganza, la superbia, la differenza culturare) e perciò ne apri volentieri il libro, leggi il verso, ci mediti sopra e vorresti fosse con te e ti insegnasse la sua arte per affrontare la sofferenza, il dolore, le difficoltà della vita. Questi, dico, stanno bene con la gente educata a dare e conosce solo la generosità senza ricevere nulla in cambio. Gli altri chissà che sono ed è meglio lasciarli perdere. Ciao e grazie
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