A me, anche se mi appare semplice, non dispiace questo sottofondo di malinconia mista a uno sguardo velato dei colori di un sogno.
Anche a me è piaciuto, con questo testo, giocare a farlo mio.
tutte le modifiche che troverai, non cambiano il senso (almeno credo), ma servono a conferire maggiore scorrevolezza alla lettura.
Sono curiosa di leggere anche la versione di Annamaria.
Puoi provare a leggere le nostre versioni e la tua ad alta voce, per regolarti di conseguenza se tenerla immutata o modificare qualcosa.
Mi chiesero un giorno
dove abitasse il vento.
Lo chiesi al mare
ma l'onda non rispose.
Lo domandai
allo stormir di foglie,
ma era autunno
e stavano morendo.
Cercai nell'antro
dove il vento va veloce.
Non mi rispose,
o forse non l'udii.
Chiesi alle nubi,
non diedero risposta.
Cupo era il cielo
in lampi e brontolii.
Guardai una casa
lontana all'orizzonte:
di nuvole era il tetto
sospeso su colonne,
gli affreschi alle pareti
in rosa del tramonto.
Forse era quella
la casa del vento.
Un saluto
[Modificato da Versolibero 08/10/2017 23:24]
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)