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Caparezza - Michele Salvemini

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2017 16:11
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18/10/2017 21:42
 
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Il grande Capa che parla con il se stesso del passato:



Una chiave

Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi

Da come cammini, come ti vesti

Dagli occhi spalancati come i libri di fumetti che leggi

Da come pensi che hai più difetti che pregi

Dall'invisibile che indossi tutte le mattine

Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite

Le spalle curve per il peso delle aspettative

Come le portassi nelle buste della spesa all'Iper

È dalla timidezza che non ti nasconde

Perché hai il velo corto da come diventi rosso

E ti ripari dall'imbarazzo che sta piovendo addosso

Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto

Potessi abbattere lo schermo degli anni

Ti donerei l'inconsistenza dello scherno degli altri

So che siamo tanto presenti quanto distanti

So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi



No! Non è vero!

Che non sei capace, che non c'è una chiave

No! Non è vero!

Che non sei capace, che non c'è una chiave



Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo

Ma dietro c'è l'uncino e davanti lo squalo bianco

E ti fai solitario quando tutti fanno branco

Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando

Tutti bardati, cavalli da condottieri

Tu maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri

Sei nato nel mezzogiorno però purtroppo vedi

Solo neve e freddo tutto intorno come un uomo yeti



La vita è un cinema tanto che taci

Le tue bottiglie non hanno messaggi

Chi dice che il mondo è meraviglioso

Non ha visto quello che ti stai creando per restarci

Rimani zitto, niente pareri

Il tuo soffitto: stelle e pianeti

A capofitto nel tuo limbo in preda ai pensieri

Procedi nel tuo labirinto senza pareti


No! Non è vero!

Che non sei capace, che non c'è una chiave

No! Non è vero!

Che non sei capace, che non c'è una chiave



Noi siamo tali e quali

Facciamo viaggi astrali con i crani tra le mani

Abbiamo planetari tra le ossa parietali

Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati

Ci separano solo i calendari, vai!

Tallone sinistro verso l'interno

Caronte diritto verso l'inferno

Lunghe corse, unghie morse, lune storte

Qualche notte svanita in un sonno incerto

Poi l'incendio



Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso

Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso

E mi diresti "guarda, tutto a posto

Da quel che vedo invece, tu l'opposto"

Sono sopravvissuto al bosco ed ho battuto l'orco

Lasciami stare, fa' uno sforzo, e prenditi il cosmo

E non aver paura che



No! Non è vero!

Che non sei capace, che non c'è una chiave

No! Non è vero!

Che non sei capace, che non c'è una chiave

Una chiave! Una chiave!

Una chiave! Una chiave!
[Modificato da fil0diseta 23/10/2017 13:04]
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