Tremano le ore
come tremano gli inganni
“Hai forse paura del tuo Dio?”
Di mio padre io ne avrei
se solo un padre avessi chiamato
ma chiamo te
terra d'inferi
di gendarmi appessi
di colori in testa e al collo
Io e le tue parole
eco di mente e corpo
al contrarsi nel cercare indice
-quello della via-
e le tamerici salmastre m'innondano mulini
strade cieche di menti astute -e forse arse-
ed io fra loro
piccola mente d'umido cuore
che culla il domani di piccoli giganti
Che sia d'amore
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