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surrealistic medley

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2018 14:52
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02/03/2018 10:03
 
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Al settimo caffè


Le acque del fiume delle anime sono altrove
è notte di lune nascoste e di luci spente.
La signora in nero sosta in un prato
forse troverà qualcuno del settore
con cui fare l’amore, un becchino lucidato
a nuovo o un giovane prete spretato.
Poi andrà a cinema a vedere l’attore
di cui si è innamorata, ha pensato
alla fuga d’amore, ma nessuno è tanto potente
da alterare la scia del destino di questa nave.

C’è un sotterraneo, una rete di cunicoli
e fogne che conduce nello spazio infinito
non l’ho mai visto, ma è sicuro mi dicono
le compagne di banco di un’altra vita.
Stanno organizzando una spedizione
su Marte, sinora hanno trovato la canzone
della sigla, ma in una data prestabilita
il concerto dei fantasmi del poligono
si farà. Intanto il calendario è stato reso noto
ci sono variazioni di date, questione di secoli.

Il mantra dei vigliacchi è sempre lo stesso
vorrei ma non posso, c’è la vetrina del salotto
da lucidare, il bucato da bucare due volte
e sempre qualcuno da coprire di ridicolo
ma di nascosto. È che proprio la libertà
non fa per loro ma magari un giorno succederà
che amino davvero. Questo spettacolo
è finito prima d’iniziare e il metronotte
è già al settimo caffè, qualcuno l’ha corrotto
con tre baci sulle labbra per rubare l’incasso.

John non è stato ucciso e Marilyn non si è suicidata
la storia andrà riscritta spiega un esperto
della ristorazione. Ne sa più di tutti sull’argomento
perché ha studiato i loro menù per anni.
C’è un dongiovanni di periferia alla finestra
ha i capelli bianchi ed è sempre stato di destra
ha avuto tante amanti, ma ha fatto parecchi danni
seducendo la donna più in vista del parlamento.
Chi si è improvvisato artista dice che Dio è morto
ora sono in corso trattative per stabilirne la data.



Le case appese al sole

Le case che di giorno sono appese al sole
con un filo d’acciaio trasparente
sono abitate da iguane verticali
e serpenti con laurea in arti figurative.
Le donne degli anziani sono più schive
all’ingresso della baia degli squali
i pappagalli hanno lingua tagliente
e penne appuntite solo a Natale.

La foresta di turbine eoliche è fitta
l’affollano soldati con armatura leggera
e ragazze bionde in minigonna con le gambe
più belle del reame secondo più di uno specchio.
Ci vanno dive del cinema con un occhio
solo, tigri in pensione e scimmie strambe
in cerca di un po’ di tregua la sera
dal corteggiamento insistente di una gatta.

Le stelle stanno a guardare una prova d’amore
di una pittrice cubista, così si sono messe d’accordo
in un referendum sul web. Il potere è dei folli
e il sapere dei venditori di zucchero filato
eppure c’è stato un tempo in cui un capo di Stato
con la gobba, ha scalato almeno sette colli
e dodici montagne per incontrare in un fiordo
un tipo con coppola, lupara e kit da spacciatore.

Chi ha un cuore faccia un passo avanti
chi invece ne ha due, ne ceda uno al parente
di un coccodrillo. E chi piange, che passi la mano:
stavolta ha sbagliato canzone, il testo è una burla
tra sfigati in un camposanto. C’è Munch che urla
ha perso un bottone del cappello, ma è sano,
qualcuno nel fondo del teatro ha un dente
dolorante, tutti ridono, per questa tresca d’amanti.



A ritroso


Correva veloce il treno ma a ritroso
i passeggeri erano allarmati
non era a casa che volevano tornare.
Dall’altoparlante fu diffuso un messaggio
non era più giugno ma maggio
c’era l’orologio da sistemare
il gps aveva confermato che i dati
erano giusti, il cervello era confuso.

Dai finestrini si vedevano cose strane.
Iene col vestito da sposa
giganti con tre occhi e una mano
giraffe in bicicletta da corsa
e attori che recitano una farsa.
C’era un cantante rap sul deltaplano
una prostituta molto prosperosa
e dei fantasmi nudi con le collane.

Qualcosa stava succedendo.
Il treno fu costretto a fermarsi
non c’erano più i binari
o non erano stati costruiti.
I passeggeri scesero ordinati
non c’era campo, i cellulari
erano spenti, quattro passi
nel bosco? Meglio un girotondo.

Poi si svegliarono uno alla volta
erano arrivati a destinazione.
Non c’era più nulla, tutto
era stato rubato di notte
da una squadra di metronotte
con la casa sotto sfratto
e un guasto da riparare alla frizione.
Tutto in demolizione nella stazione capovolta.


La figlia minore della fretta

Sono stato la cima e sarò il burrone
ma non un punto esclamativo
in fondo ai tuoi versi o l’interrogazione
della tua domanda di grazia. Finirò
i miei giorni con un sonno leggero
e se c’è un grido soffocato è nel vero
senso delle parole bruciate in un falò
d’agosto. Puoi chiamarlo gelo o aquilone
il significato non cambia, io sono vivo
e tu sei terra mossa per ogni canzone.

Ho messo l’apostrofo tra due pareti
per separare il colore dalla calce
l’alba è stata qui ma non s’è fermata
per colazione, ogni illazione al riguardo
è falsa, il sole ha ringraziato con un raggio
più caldo e due biglietti omaggio
per un concerto rock di un gruppo sardo.
Dicono sempre tutti che è finita
ma in ogni canto c’è un timbro di voce
e una melodia che rapisce i poeti.

E di questa storia che parliamo?
Quando ho detto che t’amavo
non era a te che pensavo
ma a un’altra con la fattura del conto
del ristorante nella borsetta
la domenica di Pasqua di un secolo
fa. È ora che nel vicolo del molo
è passata la figlia minore della fretta
diretta a ovest del paradiso, il tonto
s’è ripreso l’orgasmo finto da schiavo
e ha girato i tacchi e io che allora non capivo
il latino ora scriverei anche in cinese ti amo.


Ti amo in quattro atti e trecento confetti


Un tunnel invisibile da percorrere
in un nano secondo dalla montagna
al mare e mille miglia da cancellare
con un colpo di spugna. Le nuvole
sono strane se è dal mondo delle favole
che le guardi, accenni sussurrati d’amore
in creme caramel. Dietro la lavagna
c’è un sogno che corre verso l’imbrunire.

È già un altro paesaggio, il grigio spento
della città ora è rosa pastello, l’aereo
è in ritardo, è atterrato sulla spiaggia
il pilota ha un appuntamento a Foggia
e i passeggeri hanno fatto il bagno
guardati a vista da un burattino di legno.
Due sconosciuti fanno l’amore, ciao
è quanto si sono detti per il momento.

Sono giorni che il passaggio a livello
è chiuso, l’inferno è inaccessibile
ai dannati dell’ultima ora. L’angelo
caduto sulla terra è finito in un ospedale
di periferia con una commozione cerebrale.
C’è chi è andato a trovarlo con il Vangelo
in mano e il crocifisso nell’impermeabile:
un generale e la proprietaria di un bordello.

L’indicibile è stato detto, un ti amo
in quattro atti e trecento confetti
da regalare al figlio del prete a Pasqua.
Non c’è bisogno che tu nasca di nuovo
ti ho conosciuta mentre recitavo
poesie allo specchio dopo una questua
per strada. I documenti sono stati corretti
in corso d'opera, per fare ombra a un ramo.









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04/03/2018 14:52
 
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Poffarbacco che papiro myback!

Tanto ci hai dato e tanto sarà il tuo tempo nell'attendere un commento: ma qui l'avrai ed il tempo sarà solo una virgola d'un romanzo giallo.
Mi sento bene a commentarti in...casa mia, fra persone ed autori che amo e questo non lo prevedevo, perciò ne sono felicemente sorpresa e gratificata.

Ma io sono di parte...aspetto il prossimo.


Bye MBP


Carla



[Modificato da Carla.Aita 04/03/2018 14:53]
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