che vuole essere la sintesi di questa
la radio. i timpani svolti su una rapsodia, il volume. alto
ai fianchi le mani del bambino che abbraccia la mamma
si fida. non lo tradisce la mamma. taglia altri rami. senza i chiodi
sulla strada per fermare colui che punta le dieci dita. tutte aperte
colui che apre alla vita la nuova casa, il sorriso acerbo di un angelo
taglia altre ali, la mamma. ravviverà la pietra. le mani di bavagli
per non ingerire polvere dagli occhi. lagune statiche, acquitrini
col verde galleggiare d’acqua. un veleno. sordo, silente come
il pesce. sordo scivola sull’odore della cera, il pennello. la pelle
un denaro coniato ogni notte, da spendere fresco di giornata
solo uno dei miei esperimenti che portano a nulla, ma mi divertono.
e soprattutto non mi tengono ancorata all'idea che la poesia sia intoccabile, una volta scritta, ma fermenti di continuo nei suoi dinamismi"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)