Replicandoti al centro dei giorni
…e adesso hai novantadue anni meno dieci
mamma, ché dieci ti ho vissuta io
nel prodigio del tempo tra il cuore e l’eterno
replicandoti al centro dei giorni, scarnificando
il dolore, perché a farlo nudo
ti sento più bella, trascritta in poesia
su una pagina-stella che non
si sgualcisce -
e da qui ho braccia lunghe per dirti l’amore
non sai più cos’è il freddo: ti ho vestita di me
negli inverni
sferruzzandoti maglie di versi
e d’estate ho intrecciato cappelli di grano
per te che ne amavi il profumo
. . . . - e ti vedo, sei bella
. . . . . . . . . . tra papaveri e fiordalisi
poi mi prendi per mano
. . . . . .e viaggiamo a ritroso
fino a quando mi stringi
. . . . . . . . . al mio primo vagito…
…tu, madre mia,
. . . . . . . . madre in Dio
(14/01/2020)
R. S.
[Modificato da Versolibero 14/01/2020 02:54]
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)