(continuando con vecchi testi riesumati da facebook)
"mi chiamerò Sabrina per poterti amare
con le gambe a penzoloni come molliche di pane
rassomigliante all’acqua delle fonti
dove sarò domani, una processione di nudo candido
tra le leggende della nostra terra
ti bacerò di un’asimmetria cantata sulla pelle
un vento che taglia di lato le tue nervature
ho un male che nasconde un attraversamento pallidissimo
morirò dentro il tuo amore con la paura nel midollo
che tutti i libri non sanno misurare. chiusi come
le vertigini del sentiero che porta al mare
attendo di mettere i palmi sullo specchio
di farmi inghiottire il volto, le risate
ci sarà là dentro un posto, una storia dove
andare per uscire dall’apnea di questo corpo
per aprire le braccia larghe, larghe…
e sarà per te, la mia bellezza"
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)