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25/05/2007 00:56 | |
Qui, sulle piatte forme d’acque tralasciate
incontro al mare, la schiera bianca annuvolata
delle nostre antiche orme di stagioni, si riposa.
E’ un cielo che si tende ad allungare
nel colore, un azzurro assottigliarsi quasi fino
a trasparire nella luce che ritorna ad un inizio
a quelle foglie strette e non ancora
modellate, a quei sentieri magri come i brevi fiori
sparsi, che la pioggia deve ancora battezzare.
Arie mosse dai papaveri spruzzati e gocciolanti
dentro ai fuochi accesi gialli, la pazienza, la lentezza
ripetuta in grani di millenni, e aie contadine
vestite di cornici d’umiltà, o dei nostri pantaloni
corti, e del sorriso come un giro intorno al sole
che si compie scivolando dentro a una preghiera.
E’ l’estate che si accresce risalendo la memoria
là dai pioppi, fino a sera, sfarfallando petali di occhi innamorati
piccoli come lucciole sul palmo di una mano
e fragili di un vento che si lascia appena immaginare.
pennabianca |
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