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05/06/2007 12:19 | |
Ti osservavo
fra i rintocchi della laringe
poco abituata
a cercare abbracci d'armonia
conforti di parole
come lingue, sul sangue vivo
di una carne giovane
da svezzare
fra cieli e voragini per impagliare
- ché una carezza era impura -
mentre abbracciavi un gallo
ubriaco
e imparavi a contarti il polso
incanutendo le sillabe
sul mio paese ostile
di canneti e dune
ed orge di cioccolato rosa
rubato
fra le zolle ed il dolore.
E s'incurva una malinconia d'acqua
sotto una volta di palpebra semi-chiusa
riflettendomi nel petto
ebbrezze d'erba e glicini
da stordire l'umore
mentre zampillano fontane di luci
nel mio ostinato paese d'amore. |
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