|
09/06/2007 00:21 | |
Tra il suono vuoto e la parola piena sembra svolgersi questa possente riflessione poetica, per coinvolgere alla fine tutti i sensi dell’abitare in noi stessi, quasi in concerto con l'ambiente intero, il paese.
Alle complessità di scrutare le diverse angolazioni di una globalità (lui) vengono così chiamati gradatamente tutti i sensi.
Quasi come per un vitigno (gallo ubriaco) prima che si pianti, la mente passa ad analizzare se questo mio paese (la mia totalità di me donna fertile radicata in me ed essere pensante) possa essere anche per te l’ambiente migliore per farti sviluppare e crescere insieme a me, a farti un gallo ubriaco di questa mia terra, di questa gea di cui sono figlia ed ora, con te, possibile madre (zolla e acqua).
Scusami se ho interpretato male, ma mi sono lasciato trasportare dalla densità delle parole, e dai passi lenti impressi alla mente per riflettere il tutto, quasi a soffermarsi su ogni gradino della conoscenza per scrutarne il paesaggio intero.
Modificato da walter.w 09/06/2007 0.29 |
|