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29/06/2007 07:27 | |
Si fermò
l'anima che subì violenza
-silenziosa-
In bilico, restò
-oziosa-
Trovatele qualcosa da fare...
( Oh, Qualcosa da fare! )
Vestire a nuovo un giglio ferito,
là
sulla proda erbosa,
non è più facile
che quel dolore rattoppare.
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29/06/2007 09:14 | |
Danno la sensazione di un'immensa spiritualità le tue ultime e questa in particolare: il prendersi Cura delle anime dei vivi in vita e anche in morte, dove poesia e riflessione sembrano poggiarsi su un snodo vitale dell'EsserCi su questa terra.
Hanno un qualcosa di misterioso e di ricchezza che in te diventa certezza, almeno poetica.
Questa voce che tu esplichi e che sembra anche in te dentro e contemporaneamente lontana da te, diventa così la voce della Coscienza: voce ampia e profonda che esula dai confini del corpo dell'umano, e in eco sembra traversare l'aere tra difesi ed indifesi.
silenzio e un sorriso dolce
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30/06/2007 12:18 | |
Mi è piaciuta tanto. Ti ritrovo nell'eleganza, nella grandezza con cui sai rappresentare un'anima. Solo l'ultimo verso, ecco mi risulta un po ostico
di quel dolore da rattoppare...no?
non so anche rattoppare, ummm dovrò rileggere, e sarà un piacere grande.
Grazie Lù.. |
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01/07/2007 23:20 | |
D'accordissimo con Pierrot
Poesia intensa e di rara bellezza
I let fall flowers of blood |
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06/07/2007 09:32 | |
Vestire a nuovo un giglio ferito,
là
sulla proda erbosa
Ma il dolore deve sfociare in carità, a tutti costi, per essere vissuto, non come castigo, ma come dono.
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