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05/11/2007 17:09 | |
Quando si sfila la notte dal giorno
sono ancora parole che muovono tra
maiuscole e apostrofi mancanti
e se il mio sì ti giunge senza accento
è per la fretta di vederti ancora
occhieggiare sotto la finestra.
Non chiedermi che cosa faccio
in quegli spazi assenti di memorie
forse vagheggio le tue anche
o nel debito di sonno che m’avvinghia
mi gioco a dadi
un'ultima speranza.
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05/11/2007 17:46 | |
"Vagheggio le tue anche", bellissimo questo verso.
Poesia di desiderio e speranza, quasi celata dall'aria un pò pessimista che aleggia tra i versi.
Un'unica nota, spostare quel "tra" all'inizio del 3 verso.
Piaciuta!
Francesca
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
| | | | Post: 74 | Amministratore forum | | OFFLINE |
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05/11/2007 18:01 | |
bella, bella davvero: meriterebbe un controcanto
Sai Francesca, che invece a me piacciono tanto queste tra-sgressioni.
Ne inserirei un'altra che la sostenga... una cosa impercettibile che però darebbe equilibrio
Quando si sfila la notte dal giorno
sono ancora parole che muovono tra
maiuscole e apostrofi mancanti
e se il mio sì ti giunge senza accento
è per la fretta di vederti ancora
occhieggiare sotto la finestra.
Non chiedermi che cosa faccio
in quegli spazi assenti di memorie
forse vagheggio le tue anche, o
nel debito di sonno che m’avvinghia
mi gioco a dadi
un'ultima speranza.
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________ Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud) |
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05/11/2007 21:56 | |
mmm mi si pone un bel dilemma
in realtà quel tra a fine verso sta a metà tra una provocazione ed un enjambment.
Non sono sicuro di volerlo lasciare là, ma tra le due soluzioni prospettate, siccome a me piace la provocazione, per questa volta opto per la soluzione filodisetiana ( ) e passo d'ufficio la "o" alla fine del nono verso.
Grazie per le osservazioni.
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| | | | Post: 90 | Amministratore forum | | OFFLINE |
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09/11/2007 08:55 | |
el_greco, 05/11/2007 17.09:
Quando si sfila la notte dal giorno
sono ancora parole che muovono tra
maiuscole e apostrofi mancanti
e se il mio sì ti giunge senza accento
è per la fretta di vederti ancora
occhieggiare sotto la finestra.
Non chiedermi che cosa faccio
in quegli spazi assenti di memorie
forse vagheggio le tue anche
o nel debito di sonno che m’avvinghia
mi gioco a dadi
un'ultima speranza.
Quando sfili le braccia dal giorno
non servono più, accenti ai tuoi sì
né frettolosi punti a capo
su griglie di margini a matita
è abbastanza la traiettoria languida
del maglione a rovescio
per annullare il debito di sonno e
avvinghiare le memorie assenti
alla sorte delle mie anche
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________ Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud) |
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11/11/2007 01:27 | |
Letta e piaciuta
Complimenti a te
I let fall flowers of blood |
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11/11/2007 09:16 | |
volevo farti anch'io un controcanto solo che poi mi è uscita tutta un'altra cosa che vado ora a postare; qualche richiamo c'è anche alla tua...
La poesia è molto bella, mi piace il tono usato e le sensazioni che sa suscitare.
serena domenica
Anna
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12/11/2007 14:38 | |
Questi versi mi erano proprio sfuggiti.
L'impressione è quella di un discorso, una comunicazione non verbale
(parole che muovono tra
maiuscole e apostrofi mancanti
e se il mio sì ti giunge senza accento ...)
che prosegue oltre i confini del giorno.
Un dialogo che si protrae "negli spazi assenti di memoria" (il sonno?) e permette di abbandonarsi al proibito, al desiderio (vagheggiare le sue anche).
Non male.
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