Francesca Coppola, 08/11/2007 14.07:
Ti ringrazio...
e ti do perfettamente ragione, aspetterò per spiegare e/o raccontarmi la prox volta!
ma mi piace farlo e lo farò cmq anche se alla fine, perchè è bello anche dire cosa realmente intendevo, va bene la fantasia e l'interpretazione ma molte volte si perdono i veri significati o si celano e allora rimangono vane parole buttate un giorno lì per caso. Siccome sono scritte sulla mia pelle, siccome sono emozioni vere, voglio anche siano comprensibili e tangibili, non sono altro che pezzetti di me...
Io non scrivo per far decantare i versi o mostrare chi sa quale bravura,
per avere meriti o lodi,
io scrivo soprattutto perchè ne ho bisogno e lo condivido per suggerimenti, per trovare affinità... è cmq una necessità!
Scusa l'impulsività
ma ti ringrazio lo terrò a mente!
Francesca
Io credo che tutti noi, chi per un verso, chi per l'altro, scriviamo perchè ne abbiamo bisogno, scrivere poesie non è fine a sè stesso, il coinvolgimento emotivo è indispensabile se si vuole comunicare qualcosa a chi ci legge.
Però permettimi di non essere d'accordo quando affermi che:
"Io non scrivo per far decantare i versi o mostrare chi sa quale bravura, per avere meriti o lodi,"
Quello che ognuno di noi ha dentro è qualcosa di unico, di prezioso, e vale la pena, se lo si vuole comunicare agli altri, farlo nel migliore dei modi, senza farsi assalire dalla fretta e dall'impulsività. Mi piacciono le persone sanguigne (anche io lo sono), ma questo va bene nella vita normale, nella poesia c'è bisogno di mettere giù le idee su carta ma poi rivederle con un occhio critico, che ci faccia notare gli aspetti poco comprensibili e meno aderenti al nostro intendere.
Ecco perchè c'è bisogno di far decantare i versi (non è necessario che decantino per giorni, a volte basta solo un'ora e ti accorgi di non aver detto tutto o verlo detto in maniera che non ti risulta più comprensibile). Solo così si è sicuri di avere trasmesso il proprio pensiero al meglio e solo così si ha la possibilita di migliorare, altrimenti si rimane in uno stato perenne di adolescenza poetica dove a farla da padrone è l'istinto e l'improvvisazione.
Io mi ripeto, tu sembri avere le carte in regola, ma c'è bisogno anche di tecnica e quella arriva solo con lo studio e l'applicazione (ecco perchè io sono rimasta adolescente: non mi piace studiare
)