apassoleggero, 07/11/2007 15.55:
come una luce viola tra le nebbie
strappata al sonno, sradicata
vegliano i passi le macerie di una notte
i rami nudi ed indifesi dentro il gelo
nella miseria d’un battesimo di sangue
una preghiera e il pianto di novembre
l'assenza a tavola nelle feste di precetto
è dolore che si fa anello all’albero
(ispirata dal ricordo di Matteo...)
Cara Anna,
quanta attenzione, quanto affetto e partecipazione, sento in questi versi.
Istintivamente ti stavo rispondendo con altri versi, ma lo farò a breve: il 28 novembre, che fu proprio il giorno dell'incidente.
E' inevitabile che senta qualche volta il desiderio di parlare di lui. In casa, non è che lo possa fare liberamente, perché ci si commuove troppo al suo ricordo e non voglio che la mia maman pianga. Qui invece è un'altra cosa: ho persone come te e Leonardo, che ogni volta mi ascoltate e soffrite un po' con me.
In particolare tu, che hai conosciuto l'ambiente di Matteo, le strade, forse la zia e la sorella. Sono in quel verso, loro:
l'assenza a tavola nelle feste di precetto
Ormai lui lavorava in Spagna e si sarebbe sposato là, dopo qualche mese. Ma quando si andava al suo ristorante qui a S.G., la sorella ne parlava come se fosse con noi, mentre passava ai tavoli per presentare i vini.
E nell'ultimo verso, c'è tutta l'attenzione che presti ai miei racconti:
è dolore che si fa anello all’albero
Sfortunata davvero la famiglia di Matteo, ma tutti pensavano che sarebbe passato tempo prima di aggiungere altri anelli al dolore
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud)