Folate di fetido vento
alzano nubi di polvere grigia
che roteano in un cielo colore del fango.
Sommersa da muri crollati
la terra viaggia stanca intorno al suo asse
e i ghiacciai che si sciolgono in acque agitate
sono le gocce di un pianto accorato.
C’è ancora forza nei raggi del sole
che si lancia incompreso sulle zolle annerite
lui che ignora d’essere inutile vita.
Solitario un fiore sparge un ultimo seme.
Intorno al disastro
volano in cerchio due corvi ed un cormorano
ed un ramarro curioso ferma la corsa
davanti ad cesto di uova che non avranno pulcini.
Non ha voci d’umani il mattino
neppure il pianto di un neonato affamato
solo il fischio dell’aria malsana s’ode nell’aria
ed il frusciare delle ali di qualche uccello marino
accompagna quella musica triste.
L’uomo ha ucciso se stesso in una notte di fuoco.
La mente è come un paracadute, funziona soltanto se si apre.
A. Einstein