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15/11/2007 12:04 | |
notte senza luna
nella mente
un’eclisse di paura
gli argini eretti
alla meraviglia
un fiore
tra le spighe morenti
un silenzio
profana la tomba
apre un solco
nella cenere calda
una stella
grida di tormento
nelle braccia
un fardello del tempo
un salmo
ci affida un ricordo
un fuoco che brucia
il rimpianto
sulla pietra
una goccia mai doma
trafigge la certezza di ieri
-un chiodo sul muro scrostato-
ci appendo i sogni
di domani[Modificato da Lorenzo de Vanne 15/11/2007 12:07] |
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15/11/2007 12:21 | |
Lorenzo de Vanne, 15/11/2007 12.04:
notte senza luna
nella mente
un’eclisse di paura
gli argini eretti
alla meraviglia
un fiore
tra le spighe morenti
un silenzio
profana la tomba
apre un solco
nella cenere calda
una stella
grida di tormento
nelle braccia
un fardello del tempo
unsalmo
ci affida un ricordo
un fuoco che brucia
il rimpianto
sulla pietra
una goccia mai doma
trafigge la certezza di ieri
-un chiodo sul muro scrostato-
ci appendo i sogni
di domani
Lorenzo, stavolta i tuoi versi non mi convincono molto.
Trovo una pesantezza di fondo ed uno scorrere poco fluido. L'utilizzo di così tanti articoli indeterminativi fanno sembrare un po' elencative le strofe e manca un collante che porti alla identificazione di una emozione.
Ma aspetto altri pareri.
el greco
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15/11/2007 13:00 | |
caro el Greco il tuo parere è rispettabilissimo ed los copo di aver postato questo testo è di confrontarlo...
il ripetere di quell'articolo, definito...è voluto...
il mio non è un volo pindarico, un girare intorno agli eventi e ai tormenti...il mio è uno scandagliare...pagina dopo pagina, scalino dopo scalino...
è un dare un suono di tuono ad ogni mio spostare il mirino di puntamento...
certo che non può essere condiviso...
e ti ringrazio della tua sempre sincera analisi...
sono chiodi anche loro...
è questo il mio senso..
ma avrei piacere di leggere altri pareri..
il mio collante...è il respiro...
il respiro che si deve dare nel leggere le singole strofe...
la punteggiatura è mancante...
e la mancanza è provocatoria e libertina...
ma resta il ritmo, che bisogna trovare...
quella che sto facendo non è leggittima difesa,...
ma solo spiegare (fortunatamente qui è possibile, e tu me ne dai possibilità)...il senso del mio senso...
chiaramente opinabile....
con rispetto
Lorenzo
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15/11/2007 14:02 | |
notte senza luna
nella mente
un’eclisse
un fiore
un silenzio
un solco
una stella
un fardello
un salmo
un ricordo
un fuoco
una goccia
un chiodo
-ci appendo i sogni
di domani-
È questo lo scheletro del mio testo, l’anafora dell’articolo nei versi diventano lampi di un pensiero/percorso, è definire il singolo, definire la sorgente unica un/una/uno=MIA, dalla mia mente… è un album di immagini/chiodo/oggetto selciato di una strada…
È un concentrare, un implodere il pensiero in un singolo…
Che poi si trasforma nel plurale dei sogni…
Come dire, è un codice di appartenenza…
In altra versione che è nel web, scrivo lo stesso testo con maggiori legami tra i versi e le strofe..
Ha un ritmo più completo, e più armonioso….
Ma qui, sapendo la qualità dell’osservazione e la predisposizione all’analisi curata, ho voluto proporre quella legata più al mio ansioso e inquieto pensare…
E quindi mi pongo nella lettura critica e severa, di cui IO, e di cui tutti noi, abbiamo bisogno…
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16/11/2007 10:51 | |
Lorenzo ritorni con uno stile diverso...
Vi dico la mia,
in parte sono d'accordo con El greco per quanto riguarda la ripetizione degli articoli indeterminativi, d'altra parte però dando le giuste pause non suonano tanto male...
è ricerca di un nuovo stile, cmq apprezzabile!
Francesca
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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