Costretto in una solitudine complessa
navigo parole con vele tese al vento,
senza salvagente nuoto controvoglia
nello sconcerto del non guardarsi dentro.
Spengo rumori che stimolano il silenzio,
brucio mucchi d’ombre in falò distanti
per penetrare il fondo della luce interna
che all’anima cede l’esser in compagnia.
Sul monte senza rocce deposito giornate
affinché la neve ne nasconda il vuotarsi,
solitario asceta apro le braccia al vento
per lanciare al mondo un silente urlo. La mente è come un paracadute, funziona soltanto se si apre.
A. Einstein