florinda49, 17/11/2007 20.00:
Le margherite di Mozart
Le mani della pianista aderiscono
al perimetro della primavera.
Una matematica
successione di frasi disegna la bocca di Mozart.
Le dita dischiudono un’adunata di margherite
dispiegano davanti a noi un tappeto di papaveri.
La pianista è agile e bruna, ha labbra
che inseguono la puntualità delle nuvole.
Il brivido del corpo sposa il suono
converte in paesaggio il flusso, la corrente.
Alberi dai profumi sonori
nascono dalle vene della notte.
La pianista stila un elenco completo d’inquietudini
chiama per nome le paure, un bosco
o una porta che sbatte.
Evidenzia un nudo bisogno di luce.
Fa di aprile un’arma che inaugura
campi di girasoli.
f.
Cara florinda, a differenza di quell'azzurro così libero, questa tua la trovo ingabbiata in una successione di immagini tutte aperte dalla stessa costruzione grammaticale (soggetto-predicato) e mi risulta un po' pesante alla lettura.
Io evidenzierei questa costruzione, quando il soggetto resta "la pianista" (attaccherei anche con questo soggetto, perché no... ): come per un'accompagnamento, un ritornello. Ma la renderei meno evidente in alcune delle altre srofe, solo mischiando un pochino le carte.
Un abbraccio
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud)