Sai Roberta, ho rivisto il quadro che non avevo più presente e l'anima, non mi sembra quella della città, ma quella della contraddizione di un porto al quale sono attraccati gli scheletri maestri dei velieri e i bracci meccanici dei mercantili. E poi il sole è un vero protagonista, quella luce che tu sembra osservi solo nel negativo, attraverco le ombre e le immagini socchiuse. A
Al largo (che per l'osservatore è il primo piano) una successione prospettica di barchette sulla linea di fuga, con rispettiva dissolvenza di colore, man mano si avvicina l'ambiente del porto.
Quasi un'individualità dai contorni tanto sfocati, quanto si avvicina al collettivo. Detto questo, che non è tutto, perché manca l'analisi della luce, del mare, credo che la tua poesia, doveva filtrare l'emozione personale, attraverso un'analisi più profonda dell'opera.
soleil levant di Monet
Con tutti gli elementi, forse la poesia ti avrebbe convinto di più.
Oppure, va bene così ed è solo la forma che non ti convince?
Vedi un po' come ci ho lavorato e, tenendo come base i tuoi versi, ne ho fatto una poesia mia
Ecco adesso, se le mie prime soluzioni che non ti convincono, puoi fare domande
spennelli
fughe perse di colore
e al mio colore lasci
- ombre -
nello sciabordio
della città che nasce
tra la foschia e il faro
socchiuso
nel tremore, il pescatore
ondeggia così come
la voce che
liquefa i contorni
impressi d'anima, vaghi
ritorni di memorie
sparse
[Modificato da fil0diseta 22/11/2007 09:30]
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud)