Oceano

Non credo di essere più felice ora
di quando avevo quindici anni
ancora non so dove sto andando
mi sento perso e indeciso più di allora

A volte penso di aver dato troppo
sentendomi il cuore colmo di vuoto
chiuso nella paura di non riuscire
dimentico che cosa stavo cercando

Ho ancora bisogno di credere in te
di sapere che sogni un domani migliore
ho bisogno di sentirti ridere
prima che il sole si spenga nella disperazione

Per nulla è servito abbandonare il porto
e lasciarmi trascinare dal vento
tutto ciò di cui avevo veramente bisogno
è chiunque mi sia mancato

A volte sento di aver bruciato
i sogni e le speranze di vent'anni fa
osservando dall'alto di una malinconia consapevole
quest'oceano di vite in cui non oso tuffarmi

Dio mio, quanto mi ha emozionato questa tua, Alessandro. Metti a nudo il tuo animo, attraveso una nostalgia reale di quello che non è (sei) stato e paradossale di quello che forse non sarà (sarai).


La trovo splendida, per la sua naturalezza. Credo che non appena avremo finito le nostre riflessioni sulla poesia di cino720, chiederò a Francesca di parlare insieme anche della tua

Ancora sento una vita non vissuta completamente, o occasioni perse, rimpianti, nostalgie e quei "se" e "ma" che travagliano l'esistenza.
Piaciuta!

Grazie infinite per la vostra attenta lettura e commento

Mi piace questo modo insolito di poetare.
Il riaffacciarsi dei ricordi provoca sempre una malinconia che quasi sempre prende il sopravvento sulla realtà, così ci si trova per qualche minuto (ora) a rintanarsi nei ricordi più felici e paradossalmente più dolorosi, per poi finire nella affannosa ricerca di una parola di conforto, di un qualunque gesto che ci possa affrancare dalle nostre miserie quotidiane e ridonare la speranza e le speranze che crediamo perdute per sempre.