Alfredino

Giallo e nero
parole che mirano alla luce
filtrando dolore di terra


-due albe tra Roma e televisione-
Pochi anni senza l'aria
e una candela si spegne





Francesca Coppola

Cara Francesca, questo che ricordi è uno degli episodi di cronaca che mi ha toccato di più, non solo per il dolore che ho provato, ma anche per lo sciacallaggio mediatico che fatto cronaca diretta di una tragedia che andava vissuta con rispetto e silenzio. Non ho parole. Purtoppo il fenomeno è dilagato e la cultura della gente è spinta a partecipare agli scempi dei media, senza più chiedersi se sia giusto o sbagliato.

Mi sovviene troppo il film di Ermanno Olmi, "L'albero degli zoccoli"
La scena del sanmartino di Batistì. Gli abitanti della cascina si sono rinchiusi in casa, per rispettare il dolore di una famiglia costretta ad andarsene, in disgrazia. Ma per dirtela meglio, dovrei ripassarla.



ciao cara

il problema mediatico è veramente importante.
ci sono alcuni casi in cui è assolutamente fuori luogo questo accanimento dei giornali e delle televisoni, nel voler a tutti i costi essere sulle scene, documentare, ma soprattutto strumentalizzare eventi drammatici, quali omicidi vari, gialli irrisolti, tragedie di tal genere.
d'altra parte è difficile capire dove fermarsi, ma soprattutto come...

a volte mi domando... siamo tutti guardoni, spioni di tragedie? perchè abbiamo bisogno e ci appassioniamo tanto?


a questo bambino e al gioco mediatico che si venne a creare i baustelle hanno dedicato una canzone.

questo il link sul quale si può ascoltare (http://it.youtube.com/watch?v=yZCT2eQoqT8

Già, ieri sera mia madre ricordava Alfredino, non so come sia nato questo discorso...
così mi è ritornato in mente, volevo scrivere sul blog e poi tutto è finito su un foglio di carta.


La cosa che più mi sconvolse è che si poteva salvare...