Ed erano cinque i minuti trascorsi dall'occhio
che s'impenna su uno smiley dal colore più vicino
ad una ferrari metà rossa, l'altra gialla
Erano cinque i dolori a strapparsi le unghia
fra alberi di un viale sempre lo stesso, per sognare
quel numero di matite destinate ad uguali diari
Cinque le panchine sotto i mari ad ascoltare
sere inquiete di qualche mano pronta sulla schiena
a radicare tulipani e silenzi senza schiera
E cinque sono le lettere nei rimpianti di una foto
mentre tu, ancora cingi questo momento
come quando quel giorno ti conobbi, morendo d'agosto
Sì, messa così prende davvero corpo, il suo corpo di poesia piena di materia, come certi quadri che giocano la luce sullo spessore delle pennellate di colore. é una poesia FAUVE, come nei quadri dove ogni pennellata è scolpita, casuale nel gesto, a liberarsi. E' un genere forte, concordo con Anna, con certe forzature e immagini ad effetto. Quasi una ribellione poetica che hai sottopelle. Ebbene, se è un tuo momento così, posso dirti che lo attraversai in pittura, quanto usavo colori puri, vivaci, stratificati e le pennellate si vedevano come croste, sulla tela. Per certi versi un passaggio, un tastare l'ebbrezza dell'irruenza e della materia, destinata a placarsi, sì, ma da lasciare sfogare quando è in atto.
anche per te, qui per approfondire
Ma anche qui, possiamo continuare a parlarne
fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io. (Antonin Artaud)