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14/10/2008 22:32 | |
Mi giunge, fragrante di seni,
il chiaro vento che ti attraversa
e mi avvolgono,
armonie di mani e di gambe,
gli inediti abbracci
senza contatto.
Si è aperta la rosa splendida
del tuo sorriso
trafiggendomi, senza ferirmi,
coi suoi mille coltelli.
Abbandona i tuoi occhi mediterranei
sulla mia bocca antica,
accendi il corallo del ventre selvatico
e lascia che mi perda e muoia
fra gli intricati muschi
della tua roccia delirante.
Il chiaro vento che ti attraversa
mi giunge fragrante di seni
e l’offerta dell’acqua sana
mi salva.
Incauto, depongo le mie armi
nella tua valle verdeoro
e mi lascio bruciare
dai mille soli del tuo desiderio.
Luglio 2000 |
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15/10/2008 01:07 | |
Intensa e passionale poesia
Ottima lettura, complimenti a te
I let fall flowers of blood |
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15/10/2008 22:12 | |
Ecco, Al, qui, oltre a Garcia Lorca, io ci leggo anche Neruda. Parliamoci chiaro: non stai copiando nessuno. Dico soltanto che susciti le stesse reazioni che due poeti del genere possono suscitare, con queste immagini ardenti di luci e colori e quest'erotismo quasi allucinato, in cui l'amante è tutt'uno con la sua amata ma anche con la natura che lo circonda.
"Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
("Ci sono molti modi", Afterhours)
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19/10/2008 09:14 | |
Dire che questa mia suscita le stesse sensazioni dei due grandi maestri mi mette in disagio. Dici che ci trovi Neruda, ma non dimentichiamo che ambedue provengono dalla stessa classe e scuola e cioè Gongora.
Ma devo andare, ne parliamo dopo.
Ciao Antonio e grazie
Al |
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