|
16/11/2008 18:13 | |
stanotte pianto cenere a un lume di candela
mi levigo agli spigoli di luce
come le fessure che
abitano il legno
di questa voce mia
accendo le dita
di quelle stranezze debosciate
fra le righe come la poesia perfetta
-esisterà
la parola amore
nel vocabolario dei miei
incubi?-
e tutto in questo spaventoso
vortice di carne
mi arriva ai timpani con gran malinconia
vivo coerentemente come
fumo venduto,
quello che sa di plastica e
che poi la gente non ci torna
losco a tal punto da spacciarmi cinico
-nel cielo una domanda
mi chiede gli occhi che
non poso mai sul giusto quando,
e resto come piega in questo letto
rifatto come il giorno
del mio primo abbaglio- [Modificato da il_complice 16/11/2008 18:15] |
|
|
16/11/2008 20:37 | |
il_complice, 16/11/2008 18.13:
stanotte pianto cenere a un lume di candela
mi levigo agli spigoli di luce
come le fessure che
abitano il legno
di questa voce mia
accendo le dita
di quelle stranezze debosciate
fra le righe come la poesia perfetta
-esisterà
la parola amore
nel vocabolario dei miei
incubi?-
e tutto in questo spaventoso
vortice di carne
mi arriva ai timpani con gran malinconia
vivo coerentemente come
fumo venduto,
quello che sa di plastica e
che poi la gente non ci torna
losco a tal punto da spacciarmi cinico
-nel cielo una domanda
mi chiede gli occhi che
non poso mai sul giusto quando,
e resto come piega in questo letto
rifatto come il giorno
del mio primo abbaglio-
Mi sono subito rimasti impressi questi versi.
Mi piacciono un sacco.
Tutta la poe mi piace molto.
Il tuo stile personalizzato con originalita', la struttura che dai ai tuoi pezzi fanno si' che io sia impaziente di leggerti ancora.
Evvaiiiiiiiiiii!
Reb
|
|
17/11/2008 18:50 | |
Rebby., 16/11/2008 20.37:
Mi sono subito rimasti impressi questi versi.
Mi piacciono un sacco.
Tutta la poe mi piace molto.
Il tuo stile personalizzato con originalita', la struttura che dai ai tuoi pezzi fanno si' che io sia impaziente di leggerti ancora.
Evvaiiiiiiiiiii!
Reb
evvaiiiii ;) |
|
18/11/2008 07:49 | |
Forse non è così, ma continuo ad avere l'impressione che questi versi ti vengano in mente come se fossero dei flash, dei piccoli film, delle immagini-lampo. Colpiscono certe frasi: "esisterà la parola amore nel vocabolario dei miei incubi?", l'allusione al fumo "che sa di plastica", e "nel cielo una domanda mi chiede gli occhi che non poso mai sul giusto quando". è una poesia esistenziale ed amara ma non certo melodrammatica. E poi mi convinco sempre di più che il tuo stile mi sia piuttosto congeniale.
"Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
("Ci sono molti modi", Afterhours)
|
|
18/11/2008 19:36 | |
Mi piace, la sento molto sulla pelle, ma ci sono dei piccoli collanti che secondo il mio parere incastrano un pò la lettura te li evidenzio:
stanotte pianto cenere a un lume di candela
mi levigo agli spigoli di luce
come le fessure che
abitano il legno
di questa voce mia
accendo le dita
di quelle stranezze debosciate
fra le righe come la poesia perfetta
-esisterà
la parola amore
nel vocabolario dei miei
incubi?-
e tutto in questo spaventoso
vortice di carne
mi arriva ai timpani con gran malinconia
vivo coerentemente come
fumo venduto,
quello che sa di plastica e
che poi la gente non ci torna
losco a tal punto da spacciarmi cinico
-nel cielo una domanda
mi chiede gli occhi che
non poso mai sul giusto quando,
e resto come piega in questo letto
rifatto come il giorno
del mio primo abbaglio-
Questo è quanto. per il resto vola
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
|
19/11/2008 20:23 | |
Francesca Coppola, 18/11/2008 19.36:
Mi piace, la sento molto sulla pelle, ma ci sono dei piccoli collanti che secondo il mio parere incastrano un pò la lettura te li evidenzio:
-nel cielo una domanda
mi chiede gli occhi che
non poso mai sul giusto quando,
e resto come piega in questo letto
rifatto come il giorno
del mio primo abbaglio-
Questo è quanto. per il resto vola
sono molto molto d'accordo sull'ultima che hai evidenziato, è l'unico inciampo che mi stempia un po' la lettura da quando l'ho scritta.. |
|
19/11/2008 22:54 | |
Io penso che a volte si attraversano momenti particolari che creano situazioni in qualche modo speciali nel dentro di noi. C'è, è vero, il momento di depressione che, per quanto breve, mette in moto quei meccanismi che fanno reagire corpo e mente trovando coerenze ovunque, inventandole persino. Nel caso del nostro Francesco, penso che quel momento duri il tempo di una composizione, cioè dalla prima elaborazione mentale alla firma.
vivo coerentemente come
fumo venduto,
quello che sa di plastica e
che poi la gente non ci torna
losco a tal punto da spacciarmi cinico
Ecco, a me questa sembra una reazione. Affermare la propria coerenza associandola ad un prodotto scadente, autoplagiandosi per reagire attraverso un comportamento (il cinismo)che dovrebbe sopperire alla caduta di umori o energie che traspaiono già nella prima strofa.
mi levigo agli spigoli di luce
come le fessure che
abitano il legno
di questa voce mia
Questo volersi "levigare", quindi adattare a... e allo stesso modo di..., a questo mi fa pensare, ad una caduta di energia che si ricerca nella luce e nel legno, elementi caldi e naturali. Da qui tutta una reazione di alti e bassi, toni acuti
-esisterà
la parola amore
nel vocabolario dei miei
incubi?-
e gravi
e resto come piega in questo letto
rifatto come il giorno
del mio primo abbaglio-
ma soprattutto di bella poesia. Questo è quello a cui mi fa pensare.
Bella poesia davvero, scorrevole e ben strutturata.
ti abbraccio
|
|
29/11/2008 09:52 | |
bella Francesco, molto...
e se togliessi il primo come e lasciassi solo piega?
Anna
|
|