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18/11/2008 15:14 | |
e il vaso e l'antera chiedono rispetto
per il monte di nessuno, quale sorriso
per un fiore che riempie l'asfalto?
ed il letto apre gli arsenali,
scoppiano i tuoni fra i piedi
e sono piccoli pezzi di me a pretendere
l'istante per poi seppellirsi nella bocca
di un filo d'erba diventando concime
Come puoi sapere il lavoro dei petali
e quanto davvero soffrano le spine?
Francesca Coppola
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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19/11/2008 23:11 | |
Qui, Francesca, penso a quanto possano essere sofferti quei due ultimi versi. Quasi ti sento piangere mentre li scrivi e sento quanto grande puo essere il tuo amore per ciò che ami, fino a sfiorare il possessivo.
quale sorriso per un fiore che riempie l'asfalto?
Si percepisce per intero l'amarezza che diventa dolore, struggimento:Come puoi sapere il lavoro dei petali e quanto davvero soffrano le spine?ed anche se è un interrogativo, c'è dentro la consapevolezza del poter dire: "chiedilo a me, che lo so!"
Ecco. |
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20/11/2008 09:23 | |
Come puoi sapere il lavoro dei petali
e quanto davvero soffrano le spine?
Colpita anch'io da questi versi e voglio comunicarti, assolutamente al di fuori del contesto, che mi evocano l'immagine del feto e l'atto della nascita, vissuto e sofferto dal bambino. [Modificato da filodiseta-- 20/11/2008 09:24] _______________________________
Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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20/11/2008 13:39 | |
al_qantar, 19/11/2008 23.11:
Qui, Francesca, penso a quanto possano essere sofferti quei due ultimi versi. Quasi ti sento piangere mentre li scrivi e sento quanto grande puo essere il tuo amore per ciò che ami, fino a sfiorare il possessivo.
quale sorriso per un fiore che riempie l'asfalto?
Si percepisce per intero l'amarezza che diventa dolore, struggimento:Come puoi sapere il lavoro dei petali e quanto davvero soffrano le spine?ed anche se è un interrogativo, c'è dentro la consapevolezza del poter dire: "chiedilo a me, che lo so!"
Ecco.
Ancora una volta ci prendi alla grande, alla fine c'è l'interrogativo, ma è come se non vi fosse, è un'affermazione sicura e triste.
Grazie
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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20/11/2008 13:41 | |
filodiseta--, 20/11/2008 9.23:
Come puoi sapere il lavoro dei petali
e quanto davvero soffrano le spine?
Colpita anch'io da questi versi e voglio comunicarti, assolutamente al di fuori del contesto, che mi evocano l'immagine del feto e l'atto della nascita, vissuto e sofferto dal bambino.
Grazie anche a te Daniela per l'interpretazione. Siete gli unici ormai che ci provano
Sono oramai troppo contorta, mi devo dare solo ai duetti! ahahha
Ti abbraccio
[Modificato da Francesca Coppola 20/11/2008 13:41]
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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20/11/2008 14:02 | |
Belli questi tre versi:
'e sono piccoli pezzi di me a pretendere
l'istante per poi seppellirsi nella bocca
di un filo d'erba diventando concime'
una "rivisitazione" della creazione. Il fiore che cede alla passionalità della terra rendendogli 'parti di' se che sono pronti a trasformarsi in 'concime', in vita. Ed è tutto il lavoro di un 'istante'.
Bella tutta!!!
webmania.community.leonardo.it/
**CuCcIoLo** [Modificato da fegem 20/11/2008 14:15] |
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28/11/2008 16:48 | |
Grazie anche per la tua interpretazione, molto gradita.
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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