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21/11/2008 02:40 | |
Avevo già postato questa poesia nella sezione Diario Poetico, ma fil0diseta mi ha puntualmente segnalato la sezione giusta in cui postarla, cioè questa. Non so se essa appartiene a me, a dire il vero, personalmente la considero un esperimento, un qualcosa che è venuto fuori senza troppa convinzione ma che "si è composta" per intero, per cui penso possa essere meritevole di condivisione con tutti voi. Spero avrete un giudizio positivo su di essa. Eccola:
Aveva scoperto l'alba
nel miracolo degli occhi
incastonati l'uno all'altro,
nelle mani unite
a comporre nuove forme
Immaginare il suo viso
quando trovò con le dita
la ruggine sugli ingranaggi
di un angelo a motore
[Modificato da Anemonephobia 21/11/2008 02:40] "Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
("Ci sono molti modi", Afterhours)
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21/11/2008 10:32 | |
E' bellissima! Aldilà della struttura, della metrica o di quanto di simile possa interessare una poesia, è bello come sia riuscito a dare Poesia ad un tema inusuale. E' bello perchè hai mostrato che c'è Poesia anche lì dove sembra esserci solo
'ruggine sugli ingranaggi'
è proprio lì, invece, che puoi trovare
'un angelo a motore'.
Ho apprezzato molto! Complimenti!
Ciao!
**CuCcIoLo**
webmania.community.leonardo.it/
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21/11/2008 18:09 | |
Molto originale nel narrare con semplicità la nostra Creazione.
SAluti
Violacorsaro |
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21/11/2008 21:40 | |
se questo é "un esperimento...venuto fuori senza troppa convinzione", CONTINUA! Il risultato é splendido!
Bellissima l'immagine di quell'angelo a motore.originale davvero.
un abbraccio, Giusy. |
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22/11/2008 08:15 | |
Mi piace e quoto l'interpretazione di Mattia
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Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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22/11/2008 23:38 | |
Un esperimento riuscitissimo Antonio, mi piace tantissimo, ma rimango estasiato dalla seconda strofa che avrò letto una dozzina di volte, cercandoci una essenza che tuttavia mi sfugge e che non so spiegarti (come faccio a trovare qualcosa che non conosco?).
C'è qualcosa di più li dentro, te lo garantiscono anni e anni di lettura, anzi la riporto:
Immaginare il suo viso
quando trovò con le dita
la ruggine sugli ingranaggi
di un angelo a motore
di un angelo a motore... è un giorno che me lo ripeto e cerco di immaginare come può essere fatto quel motore, che tipo di propulsione,
di quanta potenza dispone, a che velocità viaggia... e quell'angelo, di che colore sono i suoi occhi, e la voce che suono ha, e le ali e le parole... [Modificato da al_qantar 22/11/2008 23:38] |
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24/11/2008 10:28 | |
Grazie mille a tutti... sono veramente stupito. Non che dessi poca fiducia a quello che avevo scritto, ma insomma, lo consideravo un capitolo estemporaneo, non pensavo mi fosse venuto bene come avete descritto voi... Mi ha colpito molto il tuo commento, Al. L'angelo è una metafora, non so quanto goffa o riuscita, per la cosiddetta "anima gemella", di come non si possa mai essere certi fino in fondo di averla trovata, non so neppure io a questo punto da dove ho preso l'ispirazione per affermare quanto ho appena scritto ma fatto sta che così mi è venuta fuori. Dopo aver trovato l'alba in quattro occhi che si legano e in due mani che fanno una forma nuova, si scopre che l'angelo che credevamo aver trovato ha finito la sua spinta propulsiva, si è raffreddato, gli ingranaggi sono arrugginiti e non riusciamo più a vedere quella luce.
(A questo punto, poi, comincio a pormi qualche seria domanda sul mio attuale stile... Credo che ad ogni modo continuerò a comporre come sempre, provando nel frattempo a scrivere qualcos'altro in questo nuovo stile)
"Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
("Ci sono molti modi", Afterhours)
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25/11/2008 18:54 | |
Anemonephobia, 21/11/2008 2.40:
nelle mani unite
a comporre nuove forme
Immaginare il suo viso
quando trovò con le dita
la ruggine sugli ingranaggi
di un angelo a motore
Siamo al limite tra fede e scienza, tra simbologia (mani unite) e meccanicismo (ingranaggi).
Chissà se a qualche androide daranno sembianze d'angelo.
"Repliee R-1 è l'ultima versione del robot a cui il team di ingegneri giapponesi lavora già dal 2003. È una giovane giapponese ricoperta di pelle flessibile al silicone - il suo volto è liscio e levigato. Vanta una cinquantina di sensori e un un gran numero di circuiti che le forniscono maggiore mobilità rispetto ad altri robot. Secondo gli gli inventori la sua funzione è quella di dare aiuto ad anziani e disabili che faticano a muoversi. Inoltre, le hanno dato il «dono» della parola. Poche frasi, ben inteso, si esprime come una bambina qualsiasi della sua età. Un breve video pubblicato in rete dell'androide ne mostra le caratteristiche principali. Sarà per la musica di sottofondo o per i suoi tratti somatici, ma il colpo d'occhio è davvero inquietante. Sui blog tecnologici la paragonano addirittura a un personaggio uscito da un film dell'orrore. In ogni caso, la società giapponese Cyberdyne Inc. ha comunicato che comincerà in settimana a fabbricare la bambina-androide su larga scala.
il video
E' molto bella, oltre che tanto significativa.
[Modificato da ormedelcaos 25/11/2008 19:00] |
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