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30/11/2008 20:35 | |
E poi dicono le mani
Come se il gelo
che recide il fiore,
non sia la stesso
che dissacra l’innocente
deflorando il cuore
o incide il burro
il giorno di Natale.
Niente fiori
sulle polveriere!
La retorica è per chi non gioca mai,
altro che occhi…
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30/11/2008 23:38 | |
Mi sembra una denuncia molto forte, amica mia, però devo confessarti che mi spiazza un pò e conoscendoti sufficientemente trovo questa tua poesia un pò fuori dai tuoi schemi. La denuncia c'è ed è chiaro ed anche molti riferimenti, tuttavia continua a spiazzarmi. Ha del fuggevole, un occulto che non riesco a penetrare e che mi incuriosisce
non poco. In ogni caso è un gioellino da tenere con cura. Non ti smentisci...
Ti abbraccio
Sebastiano |
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01/12/2008 00:33 | |
"la retorica è per chi non gioca mai"
Decisamente fuori dagli schemi!
La trovo interessantissima e di otima ispirazione
I let fall flowers of blood |
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01/12/2008 07:52 | |
la voglio leggere cosi, nella pienezza dei suoi significati, senza violarla con un commento, solo dicendoti: grazie
ti abbraccio _______________________________
Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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01/12/2008 08:59 | |
Versi che minano alle fondamenta le parole, la loro retorica, il metodo con cui vengono scelte ad oppiare la percezione dei fenomeni, e da cui questa esplosione al loro stesso interno per un passaggio repentino ai rispettivi sensi, siano essi rappresentati da mani gelide o da occhi che non vedono, o che si rifiutano di vedere, o che vedono e magari tacciono in quell’organizzazione dell’essere che non può essere che olistica e non di certo partitica, pena la sua sospensione; così come resta sospesa la tua bellissima poesia.
Ci siamo ormai in questo viaggio verso l’esterno, e in cui stiamo eliminando la “zavorra” del passo dopo passo per abbracciare il volo, la freccia anelante verso l’ignoto, se non come conoscenza diretta, almeno, come abbandono, distacco, dal nostro vecchio modo di procedere in una totale sua semplificazione, o essenzialità del movimento (poetico).
Un grande abbraccio.
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01/12/2008 12:51 | |
ginevra67, 30/11/2008 20.35:
E poi dicono le mani
Come se il gelo
che recide il fiore,
non sia la stesso
che dissacra l’innocente
deflorando il cuore
o incide il burro
il giorno di Natale.
Niente fiori
sulle polveriere!
La retorica è per chi non gioca mai,
altro che occhi…
Ottimi versi cara Ginevra. Mi associo al post di filodiseta. E' come se potessi contaminare i versi con le mie parole di commento ancorchè roboanti.
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