Sicuro, che va così

Ed oggi va così

saluti da me
quando racconti di storpiare
i mali s'arrendono, quando
mi ignori fuggendo le labbra
e pigli, scagli, strilli nel
sottoscala, vecchio di rimproveri

salvo poi suggerirmi pasti
e cantilene nel vasetto di muse
che lisci, ogni sera come dio
profano. Puoi giocarmi senza
buttare mani e ciglia sul davanzale,
senza cercare per forza il sale?

oggi va così, come le ore nei giorni
s'accasciano sul cuccù che sempre ritorna.




Francesca Coppola

Io qui ci ritorno.

Ma voglio prima capire il possibile, e, farlo, e' cosa per me assai stimolante.

Ma gia' mi piace un sacco il tuo essere enigmatica. Da morire.

a presto

Rebby

Francesca Coppola, 27/12/2008 14.23:

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Ed oggi va così

saluti da me
quando racconti di storpiare
i mali s'arrendono, quando
mi ignori fuggendo le labbra
e pigli, scagli, strilli nel
sottoscala, vecchio di rimproveri

salvo poi suggerirmi pasti
e cantilene nel vasetto di muse
che lisci, ogni sera come dio
profano. Puoi giocarmi senza
buttare mani e ciglia sul davanzale,
senza cercare per forza il sale?

oggi va così, come le ore nei giorni
s'accasciano sul cuccù che sempre ritorna.

---

è tardi, non vedi?
il vino che mi porgi
è vecchio di rondini
sfrecciate via
di sapori persi negli alberghi
e di notti popolate di silenzi

E' marcio il sottoscala
e la stanza, bisogna ridipingerla
ma non vedi quanto è tardi amore?

Smettetela o mi viene un coccolone!

Dio...ma come si fa a resistervi?

La stanchezza fa da padrone, in questi stupendi versi di entrambi.
E non c'e' nulla di piu' triste che un amore sdraiato destinato ad addormentarsi.

Senza speranza che un bacio possa riportarlo in vita.

Fantastica e fantastico.
Come sempre d'altronde.

bacerrimi

Rebby

Ed oggi va così

saluti da me
quando racconti di storpiare
i mali s'arrendono, quando
mi ignori fuggendo le labbra
e pigli, scagli, strilli nel
sottoscala, vecchio di rimproveri

salvo poi suggerirmi pasti
e cantilene nel vasetto di muse
che lisci, ogni sera come dio
profano. Puoi giocarmi senza
buttare mani e ciglia sul davanzale,
senza cercare per forza il sale?

oggi va così, come le ore nei giorni
s'accasciano sul cuccù che sempre ritorna.


è tardi, non vedi?
il vino che mi porgi
è vecchio di rondini
sfrecciate via
di sapori persi negli alberghi
e di notti popolate di silenzi

E' marcio il sottoscala
e la stanza, bisogna ridipingerla
ma non vedi quanto è tardi amore?


si, è davvero tardi per bussare
le porte, per spogliarsi di sole.
Sono stanche, queste mani di
rigirarsi i pollici su bottoni
che sanno di plastica
e quando non vedi se le lenzuola
sono di lino, mi scegli senza sapore,
che inutile tentativo piangere vernici.

Ah se la pioggia degli occhi
potesse ridare acqua
a queste labbra secche!
e se una qualche primavera
potesse riempirti gli occhi di colori
e le mani di profumi
e se...
lasciamo fuori questo sale
aprila quella finestra
perchè io ti amo ancora

e quale significato assume
il "ti amo" se, ancora ?

Riusciranno mai le mani
a venire a forza, eludendo
amplessi sbagliati di partenza
solo per costruire argini in pietra?

potrai un giorno sviscerami sul serio
e credere di potermi aprire come
quel cassetto a mezzanotte?

Sceglimi senza rima, io ho paura
ad esistere e perire dietro un piano
che non suona, senza storia e
segni da raccontare

Ti prego, mostrami la soglia
la deriva, la memoria, sarò
per te quel profumo ritirato
dal mare quella notte

Ricordi la mia paura fra le tue
canzoni? fa di me quella cornice
che strazia un ricordo che non muore

Bravi, davvero bravi, sembrate un concerto per pianoforte e violino.
Avete gli stessi accordi, le stesse tonalità, gli stessi colori e, cosa fondamentale, la voglia di supportarvi a vicenda; l'uno inizia dove l'altro ancora non ha cessato.
E' una bellezza leggervi, siete di conforto per l'anima.
A volte mi ricordate me stesso quando ancora avevo qualcuno con cui duettare... tanti anni fa .


Una sola cosa volevo suggerire: non riportate tutto il testo nei controcanti, perchè il post diventa lungo e non si capisce dove termina il precedente. Io mi limiterei a quotare solo l'ultimo post e pubblicare il controcanto, credo che così tutto sia più leggibile e sicuramente più apprezzabile.

Grazie ragazzi

Grazie a te che ci leggi ed apprezzi.



(seguirò il tuo consiglio... )

Camera da letto - notte - lei dorme in un letto molto disfatto, lui cammina per la stanza inquieto. La guarda, sospira e si lascia andare in un bisbigliare fra se e se.


E’ mai possibile che questo amore vada a sciogliersi così, come sale nell’acqua? perche non provi ad ascoltare al di là del cuore amareggiato…?
Non ci sono amplessi sbagliati, solo, c’è il tuo ed il mio che non coincidono, ma sono veri!
Stiamo sbagliando i tempi e dobbiamo rientrare nei nostri respiri nella sincronia dei nostri baci, delle nostre mani.
Volevo scoprirti giorno dopo giorno, senza cassetti a mezzanotte, senza argini di pietra, libero di amarti come tu
volevi che t’amassi; con davanzali di gerani d’autunno e mani e ciglia per te, per i tuoi fianchi, per il tuo seno, per
il mio amore. Vieni, ti mostrerò le memorie, le fate di quel tempo. Ti rimetterò il mare dentro e tutta la brezza che
serve a trattenerti fra le mie braccia…vieni, ti prego…

-Se mi insegui, io non vengo- disse lei svegliandosi d'un botto.

e il rispetto stasera non torna a letto, rimane fermo in mezzo alla stanza. Non mi presenterai di voci e sedie e il mio sapere lo stringo forte. Non mi spoglio. Mi chiedo solo quando patire l'inverno senza sgridare i tacchi, vorrei brillare in mancanza di logica e miseria, non credo alle promesse ballerine. Io non mento.

Evidentemente irritato lui fa per andarsene ma si ferma sull'uscio. Si gira, la guarda, ha gli occhi freddi ma pronti a piangere...è bellissima.



Neanch'io mento e non sto promettendo niente, sto solo dicendo di aprire la finestra e lasciare che questo male vada via. Vorrei solo stringerti e farti sentire quanto sono lontane le siepi spinose, i
recinti che ci hanno frenato...guardami, sono io


Ti basterà guardarmi dentro
per vedere tutti i tuoi colori;
ti basterà toccarmi per sentire
la tua pelle i tuoi ginocchi.
Grida pure con la mia voce
sorgente incessante di me,
grida che ti amo

Lei piange, sciogliendo la maschera di sempre. Lui, non se ne è andato come tutti gli altri, lui ha davvero capito che lei è solo apparenza di ghiaccio, ma si scioglie nelle mani giuste.



come sottrarsi ai reticoli?
calpesterò l'arroganza di occhi
e movenze, saprai raggiungermi
qui, proprio sotto la pelle
- ecco azzerati i confini-

e poi fingerò la tua voce
così tutto farà parte di te.
Ti prego, lecca ancora le mie spine,
non senti, sono profumate?
hai steso tappeti sotto queste
mie cadute e zuccherato
gli acini di pepe

ci vuole poco sai a rompere
un bicchiere.

Lei piange ma in silenzio, senza singhiozzare, nuda, senza maschere.
Ora e lei veramente. Gli ha mostrato la forza, ora fa vedere le fragilità e lui sa bene di cosa ha bisogno adesso.



Ci vuole poco
a rifare il letto, sai?






Si baciano. Luci. Sipario

ehehhehehe
che carina...





p.s. visto che poi non era così difficile? il bello del litigio e poi fare la pace...

Superdaccordo!

alla prossima avventura.