gli interessi dammeli in abbracci

scioglimi l'istinto
lo voglio sulle labbra
da leccare fino ad essere sazia

deposito in banca la mia dose
d'orgoglio
gli interessi dammeli in abbracci

(quelli caldi, che mi servono di più)

Ebbrava Roberta, hai covato a lungo ma alla fine è venuta fuori una perla.
Non commento perchè mi piace.




P.S. Forse avrei levato il "che" nell'ultimo verso.

invero, mamu adoratissimo, questo è uno scritto che risale a diversi mesi fa...

aspetto qualche altro intervento per raccontarvene, eventualmente, la genesi!

aò, ma sempre qualcosa da dire tieni? ahahahahha

Leggo molto erotismo, aria satura e sudore.
Colgo (sicuramente) un significato improprio del testo: mi pare quasi si parli di ehm, oralità... e in quella banca che citi vedo quella del seme. Vabbè so fuori di testa e chissàperchè capisco sempre cose che non ci sono.

Cmq Roberta cara, rimane che questa tua è davvero gustosa!

scherzo... è vero che questa poesia porta in grembo una sensualità spiccata... ma fuorviante.

avevo litigato con una mia amica, l'avevo tagliata fuori dalla mia vita per orgoglio, quello che poi ho messo da parte.
l'istinto era proprio quello di richiamarla, doveva essere sciolto sulle labbra (quelle dalle quali la "parola" sarebbe dovuta riaffiorare, perchè ogni cosa che avessi voluto dire sgorgasse libera e mi saziasse). la banca quella dell'orgorlio da mettere da parte, perchè gli interessi non fossero restituiti in altro orgoglio ma in abbracci.

contorta, eh? e vabbè... era quello che l'istinto mi suggeriva in quel momento.

Roberta lo so!