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tra le spezie e i profumi

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2009 18:07
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28/03/2009 20:21
 
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battezzai nell’aria la conoscenza
di sillabe, talvolta la scoperta inceppa
nella verginità d’inchiostro
che battezzai con la fantasia

stringevo nel caos degli inizi
nome, pastello per indossare
un cielo di pizzo, una bugia
che soffocava la carne

inchiodata al nulla di un momento
per arrampicarsi alle mani
sulle parole inciampando
e sui muri tra le spezie e i profumi



simina [SM=g28005]
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J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver
29/03/2009 17:29
 
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Ancora una bella prova, a dimostrazione di come la poesia non abbia alcun tipo di barriera, basta saper leggere e approfondire un proprio stile.
A parte una inezia che, per gusto personale, mi sembra un po' forzata:
"inchiodata al nulla di un momento"
il resto non è male.
Vorrei solo suggerirti di non chiudere la tua poesia su sé stessa. Filo è un'ottima maestra e ti ha ha già suggerito il modo di renderla ariosa.
In questo senso il mio (suggerimento) e quello di distrarti di quando in quando con uno stile decisamente più leggero (tipo scrivere nelle stanza nelle quali si utilizza la metrica e rime) sarebbe un buon esercizio ed eviterebbe che tu faccia della tua poesia un mezzo per comprendere te stessa e che nessuno riuscirebbe a decifrare.

Ovviamente il mio è un parere opinabilissimo e mi piacerebbe che altri esprimessero il loro.


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31/03/2009 08:43
 
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concordissimo con Mamundi: passi da gigante. La poesia è molto bella, andrebbe solo un po' sciolta nell'espressione, ammorbidita e sarà una conquista prossima ad arrivare. Credo che per quello Mamù ti consiglia di dilettarti a giocare con la metrica. Dalla metrica si inizia, non si arriva. é un po' come il solfeggio, no? Meno solfetica, perché puoi scegliere anche temi scherzosi per imparare, o lasciarti andare alle sdolcinerie d'amouuuuuuuuuur. sta di fatto che l'esercizio metrico sensibilizza l'orecchio alla musicalità, che per me e credo non solo, è la caratteristica prima del sapere fare poesia.


il consiglio di Mamundi, quindi è ottimo, inoltre è lo stesso che avevo intenzione di darti, quando ti segnalai le pagine di metrica italiana.
quindi dovremo lavorarci, e non temere che qui sei in ottime mani: ti culleremo.

mi raccomando non fraintendere. con questo consiglio non s'intende che tu tralasci nel frattempo di fare la tua poesia, anzi: le cose devono andare parallelamente. devi produrre tanto in questo tuo stile, però avendo al servizio quelle che sono le basi per poter renderlo al meglio.


morgan4, 28/03/2009 20.21:


battezzai nell’aria la conoscenza
di sillabe, talvolta la scoperta inceppa
di verginità e d’inchiostro
che battezzai con la fantasia

stringevo nel caos degli inizi
nome, pastello per indossare
un cielo di pizzo, una bugia
che soffocava la carne

inchiodata
al nulla di un momento
per arrampicarsi alle mani
sulle parole inciampando
e sui muri tra le spezie e i profumi



della poesia ti dico che per raggiungere più morbidezza (e questo in generale, anche scrivendo in metrica), non dovresti mai insistere con la prima persona, vedi come la ingessa??? quando ti accorgi che esce così, usa la tecnica dello stravolgimento. per esempio (solo un esempio):

battezzai nell’aria la conoscenza

potrebbe essere

l’aria battezza la conoscenza



poi il secondo lo potresti lasciare "stringevo"


mentre per quest'ultimo, giustamente Mamù ti fa due osservazioni: il primo verso forzato e la poesia che si chiude su se stessa.

Mo' non vorrei andare troppo avanti, come mio solito. Però parliamo di una bellissima poesia e questo sia chiaro, ma che è ancora una base su cui lavorare un po'. Quindi vorrei che capissi le cause di questo linguaggio ancora ingessato.


inchiodata al nulla di un momento
per arrampicarsi alle mani
sulle parole inciampando
e sui muri tra le spezie e i profumi



vedi, qui hai usato quel participio e troppe preposizioni che specificano, per forza la poesia si ritorce su se stessa.


Prova a vederla così:


arrampica le mani questo nulla (o il nulla, o quel nulla)
sulle parole inciampa e i muri
tra le spezie, i profumi


anche questa una soluzione tra tante, ma vedi, basta quel "e i muri" e la virgola al posto della congiunzione all'ultimo verso, per far respirare il finale, per aprirlo invece che abbatterlo.

Così la vedo io...








P.S.Oddio sta mattina, come mi sento in vena di conferenza... sarà il clima, dici? Hai seguito la conferenza sulla musica degli anni '60?????

(sai che per la prima volta ho visto una persona prepararsi)
[SM=g7910]
[Modificato da fil0diseta 31/03/2009 11:37]
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31/03/2009 13:26
 
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sono di corsissima..torno dopo a dire un po' di cose che mi stanno passando per la testa in questi giorni
hihiihih
vi adoro [SM=g27998]




p.s. pensare che avevo scelto la conferenza in mancanza di altro!!ho fatto benissimo! è andato alla grandissima il grande capo, non avevo dubbi comunque!!complimenti se lo becchi in giro!


un bacione
e vi adoro ancora [SM=g27987]
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31/03/2009 14:43
 
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Re:
morgan4, 31/03/2009 13.26:






p.s. pensare che avevo scelto la conferenza in mancanza di altro!!ho fatto benissimo! è andato alla grandissima il grande capo, non avevo dubbi comunque!!complimenti se lo becchi in giro!


un bacione
e vi adoro ancora [SM=g27987]




ho saputo che eri là in fondo che applaudivi. pare che domani replichi... potessi essere un uccellino. e da uccellino lo beccherò: giuro [SM=g27987]



ma sai che forse anche noi adoriamo te? [SM=g27998]

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31/03/2009 18:21
 
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prima del suggerimento di mamundi, pensavo che la metrica fosse quasi un'ultima meta nella poesia [SM=g27992]
per quanto riguarda le parti forzate in un certo senso le percepisco anch'io, ma a volte per pigrizia o boh non le cambio o comunque mi convinco che sia solo una mia impressione ahaihaiahai
ah, sì.....si chiudono sempre i miei componimenti e secondo me anche perchè sono quasi incastrati nella sfera soggettiva, il che è un bene ed è giusto che sia così ma bisogna saperlo anche gestire affinchè non appesantisca l'insieme....per fortuna ho da chi imparare [SM=g27986]

filo,
peccato che domani non potrò riapplaudire....a parte che gli ho anche fatto un inchino alla marilyn manson o chapeau!

[SM=g27998] [SM=g27998]
[SM=g28003]

la simi
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02/04/2009 10:00
 
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laaaaaaaaaaargo, che mi sfogo
morgan4, 31/03/2009 18.21:



prima del suggerimento di mamundi, pensavo che la metrica fosse quasi un'ultima meta nella poesia




In ogni arte Simina, viene prima la tecnica. Purtroppo l'unica che lo esprime evidentemente è la musica. Infatti non si può sentire un pianista strimpellare. lì non si perdona. mentre pittura e poesia a volte si possono camuffare. Però nell'arte sono da esempio nomi illustrissimi, come Michelangelo che Non avrebbe sicuramente espresso né dato la sua anima alla pittura, se non avesse sezionato cadaveri di notte per studiare l'anatomia, Né in scultura. Non sarebbe mai arrivato alla sintesi di quella che è una delle sua grandi meraviglie (la pietà rondanini), se non avesse eseguito opere di tecnica pura, come "la pietà" che sta in vaticano. e l'esempio è trasferibile a tutti gli artisti e a tutte le arti.

per traslare la questione ai tempi moderni: all'astratto si arriva dopo aver imparato a fare nature morte, ritratti, paesaggi. poi, acquisita la sicurezza ci si comincia a spogliare della tecnica pura, che ingessa. e allora sì, che l'anima si libera, perché supportata da tutti gli strumenti per esprimersi in pienezza. in poesia è la stessa cosa.
Non è una questione di vedere le cose, ma di rispetto verso un'arte nobile. il percorso è serio, seppure resti a livello amatoriale. quasi sempre tormentato e farlo è una scelta che uno può anche abbandonare da subito. ma a questo punto non mi venga a parlare di poesia. le sue espressioni dell'anima saranno sempre e solo scarabocchi.

ed ewiwa chi ammette: non pretendo di essere poeta e non voglio scrivere poesia, mi basta vomitare quello che ho dentro. ma la puzza del suo vomito, non sarebbe meglio che la vada a spandere un un blog personale, che faccia le feci di un diario, e non si ostini a impestare siti che portano il nome di "poesia"? forse perché ha il pallino di mettere bastoni tra le ruote a chi invece le cose serie le vorrebbe fare? [SM=g27997]


ebbene ho approfittato per sputare qualche rospo, così, solo perché sono entrata nel merito. eppoi perché non ho mai veramente detto tutto quello che penso [SM=g7910]. anche qualche "cazzo" "puttana" e "rutto" professionale alla liquirizia, ci sarebbero stati bene, ma non è da me essere scurrile, quindi ho evitato di inserirli [SM=g27988]


P.S. mentre sono solita inserire errori di ortografia che facciano discutere (ahahahaahahh, sta volta mi sono superata) [SM=g27987] [SM=g27989]

p.p.s. dimenticavo cosa importantissima, per chi si preoccupasse: lo sfogo deriva da cose completamente esterne ed estranee a questo forum. solo da un'analisi generale di certi atteggiamenti irrispettosi verso la poesia che ho riscontrato lontano anni luce da qui. per fortuna qui il rispetto c'è, eccome.... perché chi non lo ha dimostrato è stato gentilmente pregato di esprimersi in altri lidi.




baci grossi e doppimenti a non finire a te, Simi [SM=g27998]
grazie per avere ospitato il mio sfogo. è possibile che davanti ad una birra da Simone, un giorno, ti racconti anche i particolari [SM=g27988]
[Modificato da filodiseta-- 02/04/2009 10:08]
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02/04/2009 18:07
 
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è uno sfogo che mi fa riflettere, sia il tuo che quello di Francesca. e' stato un piacerissimo ritrovarmelo quassù, perchè nelle ore che passo qui ad aspettare qualche nuova poesia,a leggervi oppure per evitare di studiare [SM=g7760] mi fa bene vederlo..nello stesso tempo anche il tuo "sfogo" [SM=g27998] , filo
(prometto che prima o poi imparerò a fare un discorso corretto grammaticalmente [SM=g27986] )

un grazie di cuore


p.s. zìzì, sto a dieta, così non mi sento in colpa per la birretta


tantissimi baci doppiomentosi pasticciosi [SM=g27985]

simina
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