la caduta

dimmi, cosa batti
quando negli inciampi
hai mani distanti come la luna e il sole,
dimmi se pari il colpo coi denti o con la fronte
se ve ne fosse, voglio sentire il gusto dell'addio

/c'era un qualche punto della morte
da cui poter guardare i mutamenti
che la caduta mia erose al tempo/


-di ora in ora m'hai rubato i gesti
facendone un filmino per le nozze
c'erano tanti pieni quanti vuoti
che sono adesso e non saranno mai

ecco la caduta. già due volte è mancata la luce al momento dell'invio di due commenti per fortuna ho recuperato ripristinando la sessione


/c'era un qualche punto della morte
da cui poter guardare i mutamenti


che bellissimi versi, Francesco. mi hai fatto venire in mente una cosa che scrissi tanto tempo fa, quando non scrivevo ancora poesie. devo chiederla a Leonardo perché le mie cose le conserva meglio lui di me Io immaginavo di vedere effetti, non mutamenti, comunque sempre negli scorci di morte che aprivano finestre sulla vita.



ciao ciao


ah (ahahahhaah). avrei qualcosa da ridire riguardo la chiusa, ma rido, perché mi pare di avere capito che su certe chiuse non andiamo proprio d'accordo


RI

si, mi piace! nella fluidità delle immagini, dei significati.
Ha il retrogusto amaro, il mio preferito, da sorseggiare lentamente.
Anch'io non ci vedo bene la chiusa che pare arrotolarsi.

Nel complesso è interessante.

Mmmm... perchè quel filmino per le nozze che declassa, secondo me, tutto quanto avevi scritto prima???
Attendo lumi per poterlo leggere come lo vorresti tu...

avete ragione è brutto e non piace neanche a me..
è uno spreco, stasera cambio l'ultima strofa, non capisco come faccio a rovinarle così, in 4 versi

baci, franz

sì, è brutto


io sarei molto drastica e quell'ultima strofa la taglierei, zac!

ne resterebbe una poesia molto più d'impatto, come una caduta.

ad ogni modo mi piace quel che scrivi.


anna