# 1 del ricordo

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al_qantar
domenica 28 dicembre 2008 21:09


Guarda,
senti come respira il mare,
come si lascia togliere
spuma dal vento
e percuote
lo scoglio innocuo

Era un viavai di sentimenti
quest’anima incolta
e quanto amore, quanti sogni
girandole per ogni vento

Quante mani ho avuto
per tutte voi
unica donna della mia vita,
senza volto, senza scale,
fantasma diurno senti,
guarda come respira
Rebby.
lunedì 29 dicembre 2008 00:40


Gira mondo, gira...MA SEI TU CHE MI FAI GIRARE LA TESTA!

Mannaggina, Basty, ti sposerei ogni volta per ogni tuo verso ( pensa a quanti soldi ti fregherei...hihihih) !

Lo sai bene che non amo il mare, ma non riesce prorio a non piacermi, la tua poe.


Ciao dolce siculo!

Rebbuccia [SM=g7831]
Francesca Coppola
lunedì 29 dicembre 2008 10:42

e respiro di un sogno che non ritorna
alle undci di sera e perde il premio
sciupando la cantina
aspetterò la soffitta e tutte le mani
che saprai donarmi, senza occhi e
senza terra


[SM=g28003]


al_qantar
lunedì 29 dicembre 2008 15:06
Respirami e torneranno
tutti i sogni interrotti
prendi queste mie ali
e portami lontano
dalle soffitte e dalle assenze.
Ho mani ed occhi per te
ed anche ore e secoli...
ricordi gli aquiloni,
te li ricordi amore mio?
Francesca Coppola
lunedì 29 dicembre 2008 15:15

e si che ricordo gli aquiloni
sull'amore, sul tuo naso
e il mio sorriso alla prese
del vento. Le ali non esistono
senza noi, possiamo disfarle
e disegnarle, cucirle e strapparle
Possiamo dipingerle e stupirle,
slacciarle e patire o semplicemente
credere in un volo di parole ed anima
che hanno un solo colore e possono
vivere di qualsiasi stagione

al_qantar
lunedì 29 dicembre 2008 15:42
Niente esiste senza noi
e la mia stagione
è sulla tua pelle,
agli angoli delle labbra
nel selvatico che scalpita
dietro quel seno-nebbia
che mi confonde,
nell'umido desiderio
che mi lega all'albero maestro
per resistere alla sirena.
Apriti rosa persistente
andiamo
Francesca Coppola
lunedì 29 dicembre 2008 15:48


e con queste preghiere
mi diventasti brivido.

Lacerai i petali per la foga
di andare laddove la tua pelle
mi ha sempre voluta.
Fui di strappi e conchiglie
alla ricerca del calore
che mi tenne al letto sveglia,
suadente più di figura
mitologica, più avvinghiata
di un nodo in gola



fil0diseta
lunedì 29 dicembre 2008 16:51
se fossi in voi,
penserei a pubblicarli questi duetti. Tanto per concretizzare un perfetto sodalizio poetico


pensateci, non per apparire, ma per suggellare un'amicizia con l'inchiostro



[SM=g27988]
elfo nero
lunedì 29 dicembre 2008 18:50
Stra-piacevolissima lettura

[SM=g28002]
al_qantar
lunedì 29 dicembre 2008 19:17
si, ti ho fatta verso
e regina splendende
sulle cime delle palme
verticale parola e canto

Mi son fatto onda
per avvolgerti di spuma
e nei rossi dei garofani
la tua bocca sazia
gli antichi dirupi

Vieni, entrami dentro
tutte le donne che sei
Francesca Coppola
lunedì 29 dicembre 2008 20:51


riuscirai a contenerle tutte?
saprai evitarne qualcuna,
lisciando il pelo sotto al letto?
e non lodare l'altra, che di lingua
forse inganna?
poi c'è lei, che è testarda e s'inchioda
a spalmare tutte le buglie sul prato,
come cogliere quelle giuste?

saprai davvero, restare in piedi
quando l'albero abbraccerò muta
e non ci saranno fogli, nè tasti
o schermi per il troppo essere
me stessa?


al_qantar
lunedì 29 dicembre 2008 21:46
Ogni moneta ha il valore
ogni giorno il lato buio
ogni bacio...il suo veleno.
Brillerete d'amore ad ogni dono
e piangerete alla mia morte
ma adesso dimmi che mi ami
ed un bosco di betulle
apparirà dalle mie mani.

Profumami di baci
come i mandaranci di sera
Francesca Coppola
lunedì 29 dicembre 2008 21:52
o potrei dimostrarti
di amarti davvero e
non riempire di betulle
le labbra, farti saggiare
tutti i profumi della
mia pelle e stringerti
sul dondolo della dolce resa



al_qantar
venerdì 13 marzo 2009 20:43
C'è una melodia d'altri tempi
nell'abbraccio di parole
o sul dondolo dell'abbandono
e vorrei scorrere nei metalli
tra un amarcord e i tuoi aromi

Ora dammi le mani...
Francesca Coppola
sabato 14 marzo 2009 14:09


Avrai le mani quando come
edera inerpicherai il mio
sentire e non ci saranno
ricordi che stentano

Amerai l'oggi senza piangere
parole blasonate di coraggio
e chiederai il sole al sole
trovando l'ago in un pagliaio
ormai disperso




al_qantar
domenica 15 marzo 2009 19:02
Sulle tue pareti mi arrampicherò
fino a scoppiare la vertigine
e pianterò idrogeni sui piani inariditi

Per l'amarezza riciclerò bottoni
e sulla tua bocca liquefatta
proverò una rosa inerme

Il sole è mio
e l'ago a cosa può servire...
Francesca Coppola
martedì 17 marzo 2009 16:41

sempre pronta è la punta
ad infilzare guai sul ventre
e l'altura e la sorpresa
coltiveranno un unico fiore
che non sognerà la mia bocca
come giusto sapore


al_qantar
mercoledì 18 marzo 2009 19:39
Toglieremo i rampini dal sale
ed il sale dalle geometrie

Dalle vette imprecise
torneremo a valle come l’acqua,
fresca e con nuove bocche
per quei baci-rifugio
senza spine

Rimettiamo il sole
dov’era prima…
Francesca Coppola
giovedì 19 marzo 2009 11:24
e togliamo i colori al mare
che di sere ha raccontato l'onda
porgimi anche l'altra guancia
e respirami le storie in salita

Proteggo gli occhi dal fato
e se vuoi correggimi le antenne
ho disperso canti e lumi, sommerso
ragioni, stupito di sguardi

hai le carte e le mosse a tuo favore
Sorreggimi.




al_qantar
sabato 21 marzo 2009 13:27




e tu sorreggi me
affinché possa dirti dei chiodi
che non ti servono
senza illuminare nessuna notte
e riempiendoti del mio canto
d'amore
Francesca Coppola
sabato 21 marzo 2009 13:33


sarò per te
spartito e sorpresa
ritmo e fragranza

scioglierò caramelle
nella culla della tua voce
e proteggerò le ferite

Avrai mani pronte
ad abbracciare carezze,
vantaggi sulla pelle.

Costruirò con fatica
quelle sillabe che non lasciano
spiragli ai sintomi incurabili

allungo, solo per te
la sosta di un GRAZIE!


[SM=g7831]






al_qantar
sabato 21 marzo 2009 13:45
Ed io sarò nota e scompiglio
stasi ed estasi.

Le grazie vengono dal cielo
caramello a prima sera,
da te i tamburi dei cuori
sciolti in un solo braciere

Le mani, ah le mani!
quelle dei fossi e delle dune
quelle delle vigne... ah le mani!
quelle mille della tua bocca
Francesca Coppola
sabato 21 marzo 2009 14:16
Segnami come diario agli albori
e curami di intenti come quella
bambola che non conosce rottura
arriverai a capirmi senza paura.
Scoprimi nei versi e leggi l'inizio del
tuo nome, su tormentarmi di spazi
inventati solo per noi. Aspettami
alla sera, quando tra riposi e
nemici, mi cercherai nella luce.
oh! sai, che mi troverai sempre lì




al_qantar
sabato 21 marzo 2009 18:16
Fiori e mandarini attorno alla corona
regina del mio silenzio
assolo di viole in controcanto
nave e stele nel buio.
Cogli le pietre che cadono dalla bocca
e trasformale in poesia
sicura della meta
che passa attraverso il cuore…
anch’io ci sarò
Francesca Coppola
sabato 21 marzo 2009 19:14


beh! io la trovo magnifica così...
si! ci siamo tutti e due...

mi sono divertita un sacco! [SM=g7831]

anumamundi
domenica 22 marzo 2009 12:59
Re:
al_qantar, 28/12/2008 21.09:



Guarda,
senti come respira il mare,
come si lascia togliere
spuma dal vento
e percuote
lo scoglio innocuo

Era un viavai di sentimenti
quest’anima incolta
e quanto amore, quanti sogni
girandole per ogni vento

Quante mani ho avuto
per tutte voi
unica donna della mia vita,
senza volto, senza scale,
fantasma diurno senti,
guarda come respira



Riporto il testo perchè è talmente in alto che risulta scomodo commentare senza il riferimento vicino.
Che dire Al? Leggo una poesia d'amore che mi lascia soddisfatto e, credimi non accade spesso, visto che, d'amore si parla, ma, quando si scrive, si cade spesso nella banalità. Tu hai dimostrato ancora una volta che essa (la banalità) è lontano da te anni luce.

Una cosa però non mi è chiara: quel "voi" dell'ultima strofa seguito da "unica donna" ... non mi "suona" bene.
Se è riferito a tante donne allora il verso successivo sarebbe stato meglio avesse avuto una pausa, per far capire che non c'era legame logico tra i due versi; se invece non è così, trovo una discrasia tra il "voi" e l' "unica donna" come se prima parlassi al plurale e poi al singolare.

Mi chiarisci la cosa?




P.S. Credo d'aver capito... ogni donna era unica donna della tua vita, amata con la stessa intensità...
Da questa prospettiva, ancor più notevole questo passo. [SM=g28002]


Francesca Coppola
lunedì 23 marzo 2009 11:45

quando la lessi la prima volta ebbi un sentore circa quella frase che tu, sottolinei adesso. E che poi è rimasta dentro me, perchè la sento molto mia. IO credo che Al si riferisca ad una donna sola, che al suo interno, era generatrice di parecchie sfaccettature, così diverse tra loro, così autentiche da credere alla presenza di più personalità e dunque a più donne.





al_qantar
giovedì 26 marzo 2009 16:11
Re: Re:
anumamundi, 22/03/2009 12.59:



Riporto il testo perchè è talmente in alto che risulta scomodo commentare senza il riferimento vicino.
Che dire Al? Leggo una poesia d'amore che mi lascia soddisfatto e, credimi non accade spesso, visto che, d'amore si parla, ma, quando si scrive, si cade spesso nella banalità. Tu hai dimostrato ancora una volta che essa (la banalità) è lontano da te anni luce.

Una cosa però non mi è chiara: quel "voi" dell'ultima strofa seguito da "unica donna" ... non mi "suona" bene.
Se è riferito a tante donne allora il verso successivo sarebbe stato meglio avesse avuto una pausa, per far capire che non c'era legame logico tra i due versi; se invece non è così, trovo una discrasia tra il "voi" e l' "unica donna" come se prima parlassi al plurale e poi al singolare.

Mi chiarisci la cosa?




P.S. Credo d'aver capito... ogni donna era unica donna della tua vita, amata con la stessa intensità...
Da questa prospettiva, ancor più notevole questo passo. [SM=g28002]






Carissimo ALF intanto grazie per i complimenti che venendo da te hanno una valenza molto elevata e soprattutto grazie per il discorso sulla banalità perché la possibilità di caderci mi fa sempre paura.

Riguardo il chiarimento, ti dico subito che ti ci sei avvicinato perché nella mia vita ho sempre amato ad intensità molto elevate, perché io credo nell'amore, però non è precisamente quello il significato intimo di quel verso.
Ci sarebbe una duplice interpretazione di cui una è quella che fornisce Francesca nel post che risponde proprio alla tua domanda, l'altra che è la parte più profonda, e che darebbe ragione sia alla tua che alla sua, è che io amo l'amore ritenendo la donna e me stesso oggetti di questa entità che ne assorbono l'essenza e l'intensità, divenendo "amore" noi stessi in quel gioco di luci ed ombre, di chiaroscuri che ci propone, nel suo gioco a volte crudele altre bellissimo.

"Voi, unica donna della mia vita" altro non è che la componente femminile dell'amore che si evolve per risolvere le mie esigenze esistenziali facendomi evolvere nella stessa misura, componente maschile.


Ti abbraccio

Sebastiano


al_qantar
giovedì 26 marzo 2009 16:15
Re:
Francesca Coppola, 23/03/2009 11.45:


quando la lessi la prima volta ebbi un sentore circa quella frase che tu, sottolinei adesso. E che poi è rimasta dentro me, perchè la sento molto mia. IO credo che Al si riferisca ad una donna sola, che al suo interno, era generatrice di parecchie sfaccettature, così diverse tra loro, così autentiche da credere alla presenza di più personalità e dunque a più donne.









Grazie Francesca per riuscire ad entrare così dentro i miei sentimenti attraverso l'interpretazione di pochi versi.

La risposta l'ho data a Mamundi


Abbraccio anche te con affetto

S


anumamundi
giovedì 26 marzo 2009 19:47
Re: Re: Re:
al_qantar, 26/03/2009 16.11:



...

"Voi, unica donna della mia vita" altro non è che la componente femminile dell'amore che si evolve per risolvere le mie esigenze esistenziali facendomi evolvere nella stessa misura, componente maschile.


Ti abbraccio

Sebastiano






Grazie della spiegazione Sebastiano. Condivido questa tua visione dell'amore.


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