Re:
garofano a., 20/04/2013 15:37:
Cardini di ruggine
il rumore del "diverso"
che esce di bocca
insinua come coltello
nella mia coscienza povera
ferite asciutte
ci unisce amore
non sessi contrapposti
accarezziamo il nero
per divenirne giorno
mentre di spalle il sud
s'alza d'impeto a nord
sorridendo senza virgole
s'impara anche a vivere
matti agli occhi ciechi
di chi si abbevera pregando
è pessima l'acqua santa in gola
raspa fino il dentro
Per me è molto chiara, Pino. Dalle diversità che tratti, alla doppia valenza della ruggine. All'allargamento socio religioso della strofa finale e della chiusa.
Molto chiara e molto forte.
Sul problema di chi scrive e di chi legge, potremmo disquisire fino a domani. Ma tra i due, è sempre il lettore che deve essere aperto a 360 gradi nei confronti di chi scrive. Entrare in tutti i linguaggi, nelle atmosfere, in ogni musica. Per me elementi, che in poesia vengono prima del significato. Sono quelli che devono arrivare dritti al cuore. Perché se aspettiamo che sia il significato a correrci incontro per primo è davvero meglio che ci diamo alla cronaca. Non alla poesia.
E lo dico con la stessa convinzione e consapevolezza di chi esprime il contrario. Ti assicuro che la bilancia si ferma a metà.
Avrei ampliamenti autorevoli in materia, ma mi prende troppo tempo raccoglierli. Così mi limito a lasciare buttata lì la mia personale convinzione. Ti ringrazio per tutta la figucia che mi dimostri