Carla.Aita
domenica 29 ottobre 2017 16:33
Voi ben pensanti
critici
amici di miei amici
voi che scartate uomini come caramelle
che avete calli ai pollici a conteggiar denaro
ed unghie pronte a tessere corde a soffocare
non oda Dio lustrarvi queste mie parole
Lui che vi ama comunque voi decidiate d'essere
Sarei carogna d'uomo e i miei giudizi pure
ma non toccate l'anima di chi d'anima vive
di chi non schiaccerebbe formiche al suo passare
Ma io
a voi
putridi schifosi
che fan di merda oro
dirò soltanto verbo
parole cucite d'ago
e che Dio -il mio- mi perdoni
se per amore uccido in alfabeto figli suoi
Emma.Tognini
mercoledì 1 novembre 2017 08:53
Buon giorno Carla! L'impressione che ho leggendo per la prima volta questa poesia, è che potrebbe essere stata scritta in qualunque periodo storico o momento sociale, per il tema che tratta. Il linguaggio risulta come una mediazione attraverso un tempo così lungo. Come un cono raccoglie sotto la sua luce i difetti dell'umanità.