La sete - 2011

ggiacinto
martedì 15 maggio 2012 18:58
da "Il verso dell' immemore"
Salma bevve da un ruscello, un giorno
accolto tra rocce composte in flora.
In cima e non per vanto
un certo rigoglio di sfiori d` erba
umida.
E ripose i palmi al gesto gelido
di uno scroscio, e intorno,
Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro,
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento.
Le labbra si umiliarono all` impreco,
Salma bevve dalle sue mani.
al_qantar
martedì 15 maggio 2012 19:36
Benvenuto tra noi Ggiacinto, spero ti trovi a tuo agio.

più tardi leggerò con più attenzione le tue poesie (ho le patate nel forno adesso) che già da una lettura veloce mi hanno attratto.

a dopo

Sebastiano
ggiacinto
martedì 15 maggio 2012 19:56
Grazie!
Sicuramente a mio agio, piuttosto che tenere nel cassetto ciò che scrivo da anni. Avremo modo di leggere, e buona cena!
lastrega65
mercoledì 16 maggio 2012 10:59
mi piace, e premetto che la mia critica è quella di una che sta imparando, anche perchè vedo nel tuo linguaggio più perizia di quanto si possa trovare nei miei scritti. Noto qui come nell'altra poesia la ripetizione di un verso come chiusa.

Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro,
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento.
Le labbra si umiliarono all` impreco,
Salma bevve dalle sue mani.


anche qui, come Parlavano i sassi in Alfio, secondo me appesantisce il testo, mentre eliminando la punteggiatura e senza la ripetizione diventa più " ventoso"

Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento
le labbra si umiliarono all` impreco

mi fermo qui per ora...un sorriso.
fabella
mercoledì 16 maggio 2012 14:51
Re: Grazie!
ggiacinto, 15/05/2012 19.56:

Sicuramente a mio agio, piuttosto che tenere nel cassetto ciò che scrivo da anni. Avremo modo di leggere, e buona cena!




Mi fa molto piacere che tu abbia deciso di condividere con noi quello che tieni nel cassetto da anni.

Passerò a parlare delle tue poeie quando passerà il vento, che oggi mi rende incapace di riflettere [SM=g8139]




Intanto a te, il mio benvenuto [SM=x2823269]

daniela
ggiacinto
mercoledì 16 maggio 2012 17:56
@grazie per il prezioso consiglio
lastrega65, 16/05/2012 10.59:

mi piace, e premetto che la mia critica è quella di una che sta imparando, anche perchè vedo nel tuo linguaggio più perizia di quanto si possa trovare nei miei scritti. Noto qui come nell'altra poesia la ripetizione di un verso come chiusa.

Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro,
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento.
Le labbra si umiliarono all` impreco,
Salma bevve dalle sue mani.


anche qui, come Parlavano i sassi in Alfio, secondo me appesantisce il testo, mentre eliminando la punteggiatura e senza la ripetizione diventa più " ventoso"

Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento
le labbra si umiliarono all` impreco

mi fermo qui per ora...un sorriso.



E' vero che chiudo forzando la punteggiatura, l' errore è che cerco di far venire il singhiozzo ai versi, vorrei che fossero così interpretati, ma farò tesoro della tua attenta critica, devo pulire un pò. Riguardo le ripetizioni, sono appositamente ossessive.
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