da "Il verso dell' immemore"
Salma bevve da un ruscello, un giorno
accolto tra rocce composte in flora.
In cima e non per vanto
un certo rigoglio di sfiori d` erba
umida.
E ripose i palmi al gesto gelido
di uno scroscio, e intorno,
Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro,
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento.
Le labbra si umiliarono all` impreco,
Salma bevve dalle sue mani.