mi piace, e premetto che la mia critica è quella di una che sta imparando, anche perchè vedo nel tuo linguaggio più perizia di quanto si possa trovare nei miei scritti. Noto qui come nell'altra poesia la ripetizione di un verso come chiusa.
Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro,
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento.
Le labbra si umiliarono all` impreco,
Salma bevve dalle sue mani.
anche qui, come Parlavano i sassi in Alfio, secondo me appesantisce il testo, mentre eliminando la punteggiatura e senza la ripetizione diventa più " ventoso"
Salma bevve dalle sue mani, quel giorno
chine sulle ginocchia al martirio
sulla ghiaia, e si rivolse contro
deglutendo una mossa alla gola.
Dondolo` tra le tempie e un verso
sincrono tra le brune riverse al vento
le labbra si umiliarono all` impreco
mi fermo qui per ora...un sorriso.
E' vero che chiudo forzando la punteggiatura, l' errore è che cerco di far venire il singhiozzo ai versi, vorrei che fossero così interpretati, ma farò tesoro della tua attenta critica, devo pulire un pò. Riguardo le ripetizioni, sono appositamente ossessive.
sal@