Ci sono coloro che scrivono “poesie di getto”, convinti che sia lì la poesia, proprio nello scrivere di getto.
Difficilmente in questo modo di scrivere trovo ciò che io considero vera poesia.
Può darsi che ne esca l’espressione di un bel sentimento, ma non basta.
Concordo con Daniela quando dice che si può improvvisare in piena libertà e ottenere un buon risultato solo quando a monte
c’è stato molto studio ed esercizio.
Riguardo alla musicalità, d’altronde, chi può dire che sia puramente una questione di metrica studiata a tavolino e non di orecchio?
Ma è il senso uditivo a percepire gradevole la lettura in coincidenza con suoni e accenti, quindi io credo che solo a posteriori si sia canonizzato
il verso metrico in base al suono e al ritmo, constatando che - guarda caso - gli endecasillabi, i settenari e i quinari, non solo suonano armoniosamente
e scandiscono amabilmente il ritmo, ma offrono anche la possibilità di variarlo senza stancare, a differenza dei versi parisillabi che risultano piuttosto cantilenanti per via degli accenti fissi.
Tuttavia non esiste solo la poesia in versi metrici, ma anche una poesia in versi liberi che può risultare estremamente accattivante e musicale,
e ciò accade grazie alla scelta e all’accostamento delle parole, ponendo l’attenzione ai suoni dei singoli vocaboli, e in quanto a ciò mi discosto
dal parere di Pino (garofano) affermando che anche chi non sa nulla di labiali, gutturali, dentali, vibranti, spiranti, affricate, o di vocali chiuse,
aperte, deboli, forti ecc. ecc., in realtà le usa inconsapevolmente, direi con un buon “fiuto” (usando qui una sinestesia) ottenendo un buon risultato quando l’orecchio è educato all’armonia.
La cosa più difficile, secondo me, e quindi la sfida che un poeta lancia a se stesso, è quella di far coincidere il senso e la musica nel modo più preciso possibile.
Oserei dire:
Sento, Esprimo, Suono.
All’inizio, quando la poesia è esercitazione, possono sussistere dei compromessi, ma in seguito non sono ammessi se non accettando di tradire
se stessi. E questo non è quello che muove la mano del poeta che affida alla penna tutta la propria particolare sensibilità.
Ecco che a volte il poeta si trova costretto a scegliere tra suono e senso, tra la bellezza della musicalità del verso e la necessità di esprimere una sensazione o un pensiero.
Ora, dal mio pensiero in generale passo alla poesia di Valerio:
cercando di calarmi e immedesimarmi nella sua poesia (che è sua e come tale solo lui può decidere di mantenerla così com'è o se modificarla),
ho provato a riscriverla secondo il mio sentire, come se fosse una poesia a quattro mani (o a due, se preferite).
Tutto ciò premettendo che c’è qualche passaggio, evidenziato nella poesia quotata precedentemente, che non mi è chiaro; ed è per questo che
in quei punti la mia mano ha agito arbitrariamente.
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è come un crocifisso in mezzo al buio
lo sguardo oltre le grate
di questa metaforica prigione
non smetto di cercare la tua mano
e i petali di un fiore delicato
caduti tra le pieghe del lenzuolo
qui nell’eremo colmo di silenzio
sull’altare della mia solitudine
ho sacrificato la tua voce di mare
moti di stelle in echi d’universo
corde spezzate
e acuti di violini
le note dei tuoi occhi si allontanano
distrattamente come foglie al vento
tra le ombre dell’autunno
allora forse anch’io
indosserò una giacca
di sogni e pioggia e sole negli occhiali
per venirti a trovare
bambina mia
fuori da questa stanza
come se fosse stato un qualche sbaglio
il lento ticchettio di un orologio
in ritardo dall’inizio del tempo
e saremo immobili
davanzali infuocati da un tramonto
treni che si aspettano
alla stazione
divisi solo dall’attimo
con l’anima dispersa nell’eterno
ineffabile respiro
dell’amore
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Ciao a tutti/e.
P.S.
Che belle queste discussioni che fanno riflettere grazie al confronto.
Rosanna
[Modificato da Versolibero 28/01/2021 14:02]
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)